Erano stati soprannominati gli Imprendibili, ma nelle ultime ore la coppia di finti vigili urbani, che ha colpito in mezza Lombardia e Piemonte, arrivando sepsso anche in provincia di Varese, è finita in manette. Si tratta di due giovani nomadi, di 29 anni e di 25 anni, residenti in campi nomadi in Piemonte. La loro corsa è finita nelle ultime ore a Cairate, grazie al tempestivo intervento da parte dei carabinieri della stazione di Fagnano Olona, coordinati dai colleghi della Compagnia di Busto e dalla Procura di Busto Arsizio.
I due nomadi sono sospettati di aver compiuto una valanga di truffe (decine, forse centinaia) in buona parte del nord Italia ai danni di persone anziane: potrebbero essere stati responsabili dei raggiri compiuti di recente anche ad Angera (90.000 euro di bottino), ma sono ancora in corso tutti gli accertamenti necessari per definire la dimensione di un giro di truffe che si preannuncia comunque notevolissimo. Si tratta di specialisti della truffa, autentici professionisti del raggiro: nell’ampio
inventario quella più incredibile è quella del falso vigile. Avevano divise e molti altri strumenti appartenenti a un equipaggiamento di tutto rispetto: ad esempio, per garantirsi spazio tra le auto, avevano una sirena acustica installata nel vano motore analoga a quelle in uso alle forze di polizia.
Secondo la ricostruzione investigativa, i due individui, quando le cose precipitavano, non si fermavano di fronte a nulla, tanto da strattonare o aggredire le vittime che tentavano di bloccarli. Si sta ricostruendo anche la lunga sequenza di bottini: l’ultimo in ordine di tempo sarebbe stato conquistato pochi giorni prima (50.000 euro) nella zona di Castano Primo.
Ma giovedì mattina qualcosa è andata storta. La pattuglia di Fagnano Olona li ha intercettati all’altezza di Cairate. Si è innescato un lunghissimo inseguimento per vie del paese: i due truffatori, infatti, prima hanno finto di fermarsi, ma poi sono ripartiti a grande velocità. Non si sono arresi fino all’ultimo, tanto che, ormai braccati da due pattuglie hanno tentato la manovra disperata per aprirsi un varco in strada, speronando la macchina dei militari. L’inseguimento mozzafiato si è concluso con l’arresto dei due individui.
Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti numerosissimi arnesi per lo scasso (martelli, piedi di porco, cacciaviti); un flessibile elettrico utilizzato per l’apertura di cassaforti a muro (molti sarebbero stati gli episodi in cui mentre uno dei due distraeva la vittima, il complice apriva con il flessibile la cassaforte). Sono state ritrovate anche quattro radio trasmittenti, che i due utilizzavano per simulare la presenza, all’esterno dell’abitazione, di altre pattuglie di vigili urbani, per convincere gli scettici. Rinvenuti anche 2 scanner portatili per intercettare frequenze e comunicazioni delle forze di polizia, oltre targhe clonate a indumenti idonei a simulare i ruolo falsi di operatore comunale e vigile urbano.