Vienna, 7 apr. (TMNews) – Manca un sistema di allerta allo tsunami nel mar Mediterraneo, malgrado la volontà di realizzarlo dopo la tragedia in Indonesia nel 2004. Lo denunciano gli esperti riuniti a Vienna al congresso dell’Unione europea di geoscienza.
Secondo il direttore del programma germano-indonesiano di allerta tsunami, Jorn Lauterjung, “per realizzare questo sistema serve solo una decisione politica perché le conoscenze tecniche non mancano”.
Dopo la catastrofe nella provincia di Aceh nel 2004, è stata lanciata l’idea di mettere in piedi un sistema di allerta allo tsunami nel Mediterraneo. “C’era un certo interesse subito dopo gli avvenimenti del 2004, poi questa volontà è progressivamente scomparsa”, spiega Stefano Tinti dell’università di Bologna.
Malgrado nel mar Mediterraneo non siano stati registrati di recente degli tsunami, l’area resta sempre a rischio, sottolineano gli esperti. “Il tempo per mettersi in salvo da un tsunami è molto ristretto”, spiega Lauterjung, “serve una strategia particolare: l’allerta deve essere data in 4-5 minuti dopo il sisma”. Gli tsunami “non sono frequenti, ma questo non vuole dire che possiamo stare tranquilli”, aggiunge Gerassimos Papadopoulos, ricercatore all’Istituto di geodinamica di Atene.
L’Est del Mediterraneo è una tra le zone più sismiche del mondo, spiegano gli esperti, e un eventuale potente terremoto potrebbe generare tsunami devastanti lungo tutto il bacino orientale del Mediterraneo, dalle coste dell’Egitto al Medio oriente, fino alla Sicilia.
(Fonte Afp)
Bla
© riproduzione riservata