Tunisi, 17 gen. (TMNews) – Il nuovo esecutivo di transizione presentato dal premier tunisino Mohammed Ghannouchi è formato da 19 ministeri, mentre è stato abolito il dicastero dell’Informazione, accusato di censurare la libertà di espressione nel Paese.
Dell’esecutivo, che dovrà gestire l’interim fino allo svolgimento di nuove elezioni politiche, previsto entro sessanta giorni, fanno parte tre leader dei partiti di opposizione (due dei quali senza rappresentanza parlamentare), sei Ministri del governo precedente (tra cui i titolari di Esteri e Interni, Kamel Morjane e Ahmed Kriaa) e dei rappresentanti della società civile.
Sabato scorso il presidente ad interim, Foued Mebazaa, aveva promesso nel discorso di investitura che nessun movimento sarebbe stato escluso dal processo democratico: alle consultazioni tuttavia hanno partecipato solo i partiti
dell’opposizione cosiddetti “legali”, che avessero rappresentanza parlamentare o meno. Restano così al momento esclusi il partito Comunista di Hamma Hammami e il partito islamico Ennhadha di Rached Ghannouchi, che dal suo esilio londinese si era dichiarato disposto a partecipare ad un esecutivo di unità.
Una situazione che ha scatenato immediatamente numerose
manifestazioni di protesta, in particolare nella località di
Regueb dove 1.550 persone sono sfilate ieri per chiedere un
“cambiamento vero” prima di essere dispersi dall’esercito: “Non
ci siamo ribellati per avere un governo di unità e un’opposizione di cartapesta”. (fonte Afp)
Mgi
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