Berlino, 22 ge. (TMNews) – Il leader del movimento islamista tunisino Ennahdha, Rached Ghannouchi, attualmente in esilio a Londra, ha annunciato in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel di sperare di tornare “ben presto” nel suo paese e ha precisato di non aver intenzione di instaurare in Tunisia un regime teocratico sul modello di quello iraniano.
“Sopratutto sono un cittadino tunisino che vuole rientrare nel suo paese” ha detto Ghannouchi, precisando di contare di poter tornare “ben presto, almeno spero”.
Per quanto riguarda le sue ambizioni politiche, Ghannouchy ha voluto precisare le differenze tra il suo islamismo e il modello teocratico iraniano. “Non sono un Khomeini e la Tunisia non è l’Iran” ha detto il capo di Ennahdha aggiungendo di voler dare comunque il suo “contributo intellettuale a questa svolta storica che consente finalmente alla Tunisia di uscire da un’era di repressione e di inziare il cammino verso la democrazia”.
Nei suoi programmi politici, ha detto Ghannouchy, nessun ambizione totalitaria. “Non vogliamo creare alcun regime di partito unico, quale che sia” nè instaurare la sharia (la legge islamica): “ciò di cui la Tunisia ha bisogno oggi è la libertà, un’autentica democrazia”.
Ispirandosi al movimento dei fratelli musulmani egiziano Rached Ghannouchi ha fondato nel 1981 il movimento islamista Ennahda (rinascita). Il partito è stato messo fuori legge dopo le elezioni del 1989 quando la sua lista aveva raccolto il 17% dei suffragi. Ghannouchi aveva allora lasciato il paese prima per l’Algeria quindi per LOndra. Nel 1992 è stato condannato in contumacia all’ergastolo accusato di complotto contro il presidente.
Nei giorni scorsi, dopo la cacciata di ben Ali, Ennhada ha anticipato di voler chiedere la sua legalizzazione in Tunisia.
vgp
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