Ci sono conferenze stampa pre-partita che valgono più di altre: il titolo che le precede è quello di sempre, il contenuto che emerge assume più rilevanza del solito. Ci sono parole che pesano, tanto, perché sono capaci di dare la fragranza autentica della lotta di un allenatore che sta tentando, con tutte le forze della sua professionalità e della sua umanità, di non affogare (portandosi dietro tutti: l’unica boa rimasta è lui) in un mare di difficoltà.
Davanti agli assopiti microfoni del venerdì pomeriggio, ha fatto uscire se stesso, mettendo i puntini sulle “i” agli attacchi dei colleghi, a un mercato ormai totalmente nelle mani di procuratori senza scrupoli che non cercano altro se non boccaloni da pescare, e a qualsivoglia forma di processo anticipato. Quello uscito ieri è il manifesto di una nuova resistenza biancorossa, lanciato prima della battaglia che inaugurerà il girone di ritorno. Ed è proprio prendendo spunto da Varese Caserta,
anticipata – grazie al benestare della Pasta Reggia – alle 17 di domani per consentire meno problemi logistici a una Openjobmetis che subito dopo dovrà affrontare la trasferta di Minsk, che il coach sistema la prima questione: « e la società ci hanno fatto una grande cortesia. Con l’anticipo di un’ora e un quarto avremo la possibilità di tornare a casa e di dormire nel nostro letto: sembra una cosa banale, ma non lo è per nulla. E in un ambiente in cui si tirano frecce a destra e a sinistra e volano astri e tuoni gratuiti e senza motivo, un gesto del genere deve essere rimarcato». Moretti non fa nomi, ma è chiaro il riferimento alle recenti dichiarazioni – riportate dal Corriere dello Sport –del predecessore : «Certe società inventano i loro allenatori. Se mi riferisco a chi mi ha preceduto a Varese? Magari a chi mi è succeduto, che per ora è stato bravo fuori dal campo».
Dopo aver presentato la partita («Attenti a Caserta: è sbarazzina ed efficace e noi possiamo soffrirla») arriva la seconda stilettata. Si parla di e della necessità, in sua vece, di prendere un giocatore che sappia coprire gli spot di play e guardia: «Sul mercato siamo vigili e cerchiamo di raccogliere tutte le informazioni che arrivano, ma vorrei togliermi dal gioco al massacro che gli agenti stanno facendo nei nostri confronti, offrendoci praticamente chiunque. Noi abbiamo e e vogliamo cercare di dar loro fiducia». L’annotazione, sibillina, serve a mettere al proprio posto chi – anche molto lontano da questo ambiente – fa di tutto, seguendo l’interesse personale, per destabilizzarlo.
Terzo punto: nessuna analisi per ora, lasciateci giocare, per i processi ci sarà tempo. «Tutto quanto successo da agosto a oggi, compresi i risultati sotto le aspettative e le scelte poco felici, dovrà essere oggetto di valutazione al momento opportuno. Ora l’imperativo è solo quello di resistere: siamo veramente ridotti all’osso. A oggi, vista la classifica, ogni obbiettivo è ancora possibile».