Istanbul, 12 set. (Apcom) – Oggi il popolo turco è chiamato a
scegliere se tenersi la vecchia costituzione o emendarla con le
riforme proposte dal solo Akp, il Partito per la Giustizia e lo
sviluppo, di orientamento islamico-moderato e che detiene la
maggioranza in Parlamento, ma non abbastanza ampia da fare
approvare il pacchetto senza ricorrere al voto referendario. Secondo la maggioranza si tratta di un’opportunità irrinunciabile per levare gli standard democratici del Paese e avvicinarsi all’Europa. Per l’opposizione invece è solo un modo per limitare i poteri dell’esercito e della magistratura, tradizionalmente poco in sintonia con l’esecutivo al potere.
La costituzione attualmente in vigore è quella datata 1982 ed è figlia del colpo di Stato Militare del 1980, di cui proprio il 12 settembre ricorre il 30mo anniversario. Gli emendamenti proposti riguardano i seguenti argomenti: diritti fondamentali (fra questi i cambiamenti più importanti riguardano l’uguaglianza di fronte alla legge, libertà di movimento, diritto alla privacy, diritti dei bambini), la parziale riforma della magistratura (aumento del numero dei giudici che compongono la Corte costituzionale, che potranno essere nominati dal Parlamento e dal presidente dello Yok, L’Istituzio per l’alta istruzione).
(segue)
Mao/Plg
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