Tutta Buguggiate piange Cristian «Ma in via Piave si corre troppo»

BUGUGGIATE «Abbiamo sentito un colpo fortissimo, poi si è alzato un fumo bianco». Franco Lomazzi è ancora frastornato dall’accaduto: «Stavo per uscire – spiega – Per fortuna mi sono fermato un attimo a chiedere qualcosa a mia moglie. Sono vivo per pochi secondi: la moto avrebbe falciato anche me». Lomazzi è il proprietario della villetta di via Piave contro la cui recinzione si è schiantato alle 20 di domenica<+nero> Cristian Bassanini, 36 anni, originario di San Colombano al Lambro, nel Milanese, da un anno trasferito a Buguggiate per questioni lavorative.

Bassanini, diplomato geometra ma da sempre esperto fabbro, aveva aperto una piccola azienda artigiana a Buguggiate, la Art Metal, in via Indipendenza. Domenica sera si era fermato a fare quattro chiacchiere in un bar di Azzate, poi era risalito in sella alla sua Yamaha R1 e aveva imboccato via Piave per tornare a casa. «L’avevamo visto passare all’andata – spiega Lomazzi – Poi è successo quello che è successo. Ha imboccato quella curva a sinistra, e, non capiamo per quale ragione, è andato dritto, ha strisciato contro la cinta dei nostri vicini, ha urtato il nostro muretto e poi si è schiantato sul cancello. Dopo il colpo noi siamo usciti; non c’era più nulla da fare, abbiamo chiamato carabinieri e ambulanze dopo averlo coperto in segno di rispetto».

La prima a soccorrere Crsitian è una giovane infermiera tornata l’altro ieri sera dalle ferie: la ragazza gli ha sentito il polso «per scrupolo – dice ancora sotto choc Lomazzi – Era chiaro che fosse morto; non ho voluto guardare per rispetto ma ci dicevano che aveva ferite molto profondo ed estese alla testa». Cristian non indossava il casco al momento dell’impatto con il cancello della villetta: «Spesso si vedeva passare in paese e in effetti il casco non lo indossava quasi mai» dice qualcuno il giorno dopo l’incidente.

La polizia stradale di Luino, che ha rilevato l’incidente, sta accertando anche la velocità della moto al momento dello schianto: «Dicono – raccontano i residenti di via Piave – Che non arrivasse proprio piano». Ieri, davanti al cancello danneggiato dei Lomazzi si sono fermati alcuni ragazzi: «Non voglio più pensarci, quello che ho visto è stato terribile – racconta Franco – Abbiamo passato la mattina a mettere a posto. Una cosa assurda: c’era fumo ovunque. Mi hanno detto che il fumo era dovuto all’olio surriscaldato perso dalla moto. Ha praticamente arato tutto il verde sul ciglio della strada. Povero ragazzo, così giovane».

Intanto la velocità con cui viene percorsa via Piave finisce sotto accusa. «Non è soltanto lunga – spiegano i residenti – è anche larga e con dei bei rettilinei. Purtroppo qui si corre e parecchio anche». «C’è da aver paura ad uscire dal cancello con la macchina, oppure a rientrarvi se devi attraversare la carreggiata – spiegano – Qualche giorno fa c’era un’auto che doveva svoltare a sinistra arrivando dal centro paese. Ha messo la freccia e si è spostata nel mezzo della corsia. Dall’altra parte arrivavano due camion. E una moto è sbucata fuori in sorpasso a tutta velocità. A momenti fanno un frontale».

b.melazzini

© riproduzione riservata