VARESE Colpo di scena, la Esso gioca d’anticipo con uno sconto eccezionale di 21 centesimi al litro a partire dalla pausa pranzo di oggi sino all’apertura di lunedì mattina.
L’iniziativa Esso è valida durante gli orari di chiusura degli impianti e solo nelle stazioni di servizio Esso SelfPiù. Un’ulteriore mazzata per tutti i gestori esclusi dalle promozioni perché non h24.
Sia Faib che Figisc denunciano, infatti, cali consistenti nei bilanci dei distributori fai da te,
causati dalla guerra al ribasso del greggio nelle giornate di sabato e domenica.
E mentre il delegato provinciale di Figisc, Giorgio Speroni, sta cercando di intraprendere la strada del dialogo per «cercare di trovare valide soluzioni, prima di arrivare allo scontro», l’idea iniziale di Faib di indire uno sciopero nazionale di tutti i gestori di pompe di carburante sta diventando sempre più concreta. «Lo sciopero si farà- continua Longo – È questione di qualche giorno e coinvolgerà tutti i distributori di carburante, non solo quelli Eni: siamo tutti nella stessa situazione».
Infatti, proprio il distributore Q8 in viale Aguggiari, da domenica sera è rimasto senza carburante: il rifornimento è arrivato solo lunedì sera, costringendo il gestore a tenere chiuso nella giornata di lunedì.
«Con queste promozioni non è aumentata la portata di carburante venduto. Chi aderisce agli sconti del fine settimana, vende più carburante in quelle giornate per poi rimanere fermo nel corso della settimana. L’iniziativa proposta da Esso è un modo intelligente di fare uno sconto, gli impianti Eni h24 si scorderanno gli incassi fatti nei primi due weekend».
La questione “scontoni” alle pompe self service si sta ripercuotendo non poco anche sui gestori degli impianti autostradali. «Non avendo l’accettatore di banconote, questi gestori sono costretti a garantire comunque un servizio h24 su tre turni. Anche loro hanno registrato un calo del 50% sul fatturato, dovendo comunque sostenere le spese del personale per le tre turnazioni».
Il grosso rischio è che, per molti dei gestori esclusi, questa situazione possa rivelarsi il colpo di grazia. «Eravamo già barcollanti perché non siamo mai riusciti a riprenderci dal calo del 20% di fatturato di dicembre, a causa degli aumenti di carburante».
«A fine estate non so quanti potranno rimanere in piedi e, se qualcuno sopravviverà, sarà costretto a sacrificare il personale dipendente» prosegue.
Anche gli autotrasportatori di carburante sono inviperiti. «Hanno dovuto spostare le ferie, nel weekend sono costretti a lavorare perché devono rifornire le pompe e lo stop gli viene dato in settimana. Se lo sciopero dovesse partire da loro, i distributori non verrebbero più riforniti».
s.bartolini
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