Questa domenica i 170 cittadini che si sono volontariamente messi a disposizione del Parco Campo dei Fiori dopo l’incendio divampato alla fine di ottobre saranno protagonisti della prima giornata di pulizia. Gli interventi nelle zone interessate dalle fiamme saranno coordinati dalle Gev del Parco e si svolgeranno insieme al Cai, agli Amici del Campo dei Fiori, a Legambiente, alla Lipu e ad alcune associazioni legate alle mountain-bike.
La pulizia partirà dal monte San Francesco in un orario compreso tra le 9 e le 9.30 (i partecipanti riceveranno informazioni dettagliate a riguardo). «Chiunque può prendere parte alle operazioni di pulizia, ma invitiamo le persone interessate a mandarci una mail per comunicare la presenza in modo da poter stipulare le assicurazioni» spiega , presidente del Campo dei Fiori. In base alle effettive conferme – che devono essere inoltrate all’indirizzo [email protected] entro domani – verranno organizzati gruppi di lavoro e verranno decise le postazioni in cui operare e il tipo di intervento da svolgere.
La giornata di pulizia di domenica è stata decisa in tempi stretti per sistemare un sentiero un po’ critico. Nelle prossime settimane il Parco formalizzerà il calendario di interventi di pulizia così da favorire la partecipazione dei volontari.
Un intervento di ripristino più imponente e strutturato interesserà la vallettina tra Luvinate e Barasso, dove la situazione è critica per il rischio idrogeologico. «Il terreno dopo l’incendio è diventato poco stabile e con la pioggia potrebbe essere dilavato a valle – spiega Barra – In questo tratto si tratta di pulire il sottobosco e ripiantumare, ma anche di pulire gli alvei dei torrenti e di creare un sistema di briglie». Si tratta di un intervento importante che sarà portato avanti non appena la Regione stanzierà le risorse necessarie (si parla di circa 2 milioni di euro). L’intenzione è di procedere al più presto, già nei mesi invernali.
«Inoltre stiamo mettendo a punto un programma di buona prassi in collaborazione con l’università dell’Insubria per spiegare cosa fare e come rispetto alle criticità faunistiche e vegetazionali, questo per indirizzare correttamente il desiderio di partecipazione al recupero ambientale da parte di tutti coloro che chiedono di fare qualcosa – dice Barra – Per quanto riguarda il ripristino delle aree bruciate non ripiantumeremo ovunque, in alcune parti riapriremo le radure. Sul sentiero che conduce al Forte d’Orino,
per esempio, già negli scorsi anni avevamo iniziato un’operazione di pulizia tesa a ricreare gli habitat che c’erano una volta e che sono i più idonei per la vita della fauna del parco».I cittadini, così come non devono impiantare alberi in autonomia, non devono neppure preoccuparsi degli animali selvatici: «Non ha alcun senso portare cibo, gli animali che abitavano le zone dove sono divampate le fiamme sono scappati e hanno trovato un altro posto dove vivere» afferma il presidente.
Guardando verso il Campo dei Fiori, in questa stagione, non si vedono grandi superficie bruciate, cosa che ha rincuorato i varesini. Ma, purtroppo, è presto per rallegrarsi.
«La stagione invernale, con gli alberi spogli, non fa percepire i danni. Ma questa primavera, con il rifiorire della vegetazione, si vedranno le piante morte» conclude Barra.