Una settimana da capitale del cinema italiano: il B.A. Film Festival ha già rivinto la sua scommessa. «Un’edizione rotonda – la definisce il presidente – sia per il traguardo dei 15 anni che per la completezza del programma che abbiamo messo in campo». E dopo che l’altroieri ai Molini Marzoli si è celebrato una sorta di processo alla giustizia-spettacolo e alle modalità con cui il cinema e la tv trattano il tema della giustizia, quanto mai attuale (con il critico cinematografico , l’avvocato , il presidente del Tribunale e l’anchorman di “Quarto Grado” ), ieri l’istituto cinematografico Antonioni è stato luogo di riflessione sulla nuova legge sul cinema e sull’audiovisivo voluta dal ministro della cultura , alla presenza del consulente del Mibact e di un’istituzione del giornalismo sul cinema come .
Un dibattito che ha coinvolto una platea specializzata di altissimo livello (presente anche uno storico esercente come ) catapultando Busto e il Baff al centro della scena del mondo del cinema italiano. E non è un caso che l’altroieri il presidente Munari ha ricevuto la telefonata da Roma di una grande giornalista specializzata che ha ammesso: «Tutti parlano di Busto».
Del resto lo ha detto a chiare lettere anche Zambardino: «Di festival ce ne sono centinaia, e sono sempre da verificare sul campo le parole scritte sui progetti e il radicamento sul territorio. Qui al Baff, sul campo, ho trovato una testimonianza concreta di un impegno che è da apprezzare». L’ennesimo riconoscimento alla qualità del lavoro di una kermesse che gli operatori del settore posizionano nella “top five” italiana. Tanto più che dal dibattito all’Icma sono emerse conferme di come il lavoro della scuola di cinema diretta da vada nella direzione giusta.
Un capitolo della nuova legge, in particolare, suscita legittime aspettative: quello che quantifica nel 3% del fondo a sostegno del settore (12 milioni su una dotazione minima di 400 milioni all’anno) le risorse da destinare alla formazione.
«Anche questo istituto potrà beneficiare di fondi pubblici, partecipando a bandi ad hoc» fa sapere Zambardino. La direttrice Ferrara sottolinea due aspetti che lasciano ben sperare: «L’investimento in formazione, che ci permetterà di avere più risorse da mettere a disposizione dei nostri studenti per la formazione alta, su cui stiamo puntando molto. E la novità dei fondi direttamente agli autori, un investimento nello sviluppo dei progetti che è, insieme alla distribuzione, la grande criticità del settore».
Nell’ottica dello studente Icma, un’opportunità importante per poter lavorare in tranquillità sulle opere «senza l’assillo della ricerca del produttore, che normalmente chiude le porte». Tanto più che, come confermato da , «il futuro del cinema è adesso», con tutte le nuove opportunità offerte dal web e dal digitale.
Nel frattempo ieri è arrivata la conferma di un altro superospite (ieri la stella più brillante era la varesina ): il grande batterista domani sera sarà al Lux di Sacconago per il documentario su . Oggi giornata molto “bustocca” allo Spaziofestival: alle 15 il documentario “Cento ciminiere” dell’Icma, alle 17.30 il libro degli In Tra Da Nogn sulle botteghe storiche e alle 18 “La Busto del grande schermo” di . Alle 21 al Fratello Sole per l’omaggio a Totò con “Uccellacci e uccellini”.