– Restitution Day del Movimento Cinque Stelle: la consigliera regionaleridà indietro oltre 114mila di indennità ai cittadini lombardi. «Altro che i finti tagli di Maroni e Cattaneo».Paola Macchi mantiene la parola data in campagna elettorale e si taglia, di sua spontanea volontà, una parte dello stipendio e della diaria che le spetterebbe come consigliere regionale. In tre anni di incarico al Pirellone, ammontano ad oltre 114mila euro le somme restituite dall’esponente “grillina” di Gallarate. Per la precisione,
114mila 212 euro e 37 centesimi, restituiti alle casse di Regione Lombardia per essere riversati nei fondi di sostegno alle piccole e medie imprese della Lombardia. «Abbiamo invitato più volte gli altri gruppi politici a tagliarsi lo stipendio – ricorda Paola Macchi – la risposta? Non pervenuta». Così i 114mila euro di restituzioni, che fanno circa un milione di euro in totale per l’intero gruppo del Movimento Cinque Stelle al Pirellone, sono un gesto per certi versi «rivoluzionario», e di certo «senza precedenti in questo senso nella storia della Lombardia, che è purtroppo segnata da una casta di politici arraffoni», ma rappresentano anche una sfida diretta ai “big” varesini della politica lombarda.«Altro che i tagli di Maroni e Cattaneo – rinfaccia Macchi – le scope di Maroni, il civismo di Ambrosoli e la presunta buona politica del Pd di Alfieri si sciolgono come neve al sole di fronte alla prospettiva di un gesto tanto semplice quanto concreto, qual è quello di tagliarsi lo stipendio per rendere la classe politica realmente più vicina ai cittadini, non solo a chiacchiere». La consigliera pentastellata ha già pronti i conti in tasca alla «casta» della politica regionale: «I veri tagli dei costi della politica si possono fare subito se solo i consiglieri regionali, che guadagnano quasi 9 mila euro al mese, si riducessero lo stipendio come abbiamo fatto noi – sostiene Paola Macchi – se tutti i consiglieri lombardi seguissero il nostro esempio, rendicontando puntualmente anche le spese, si potrebbero risparmiare oltre 15 milioni di euro nell’arco di una legislatura». «Sono soldi pubblici che aiuterebbero ad implementare politiche concrete contro la disoccupazione e a sostegno dei tanti piccoli imprenditori, commercianti e artigiani in Lombardia che vivono momenti di grande difficoltà».