Tutto il mal di pancia di Pozzecco

Bernardi, agente del coach, ieri era in città per parlare con la società. In arrivo decisioni clamorose?

Di questi tempi è difficile che salti fuori una giornata senza che accada nulla, senza sussurri da rincorrere e verità da inseguire. Le ultime ore non hanno fatto eccezione, e a noi non resta che cercare di mettere un po’ d’ordine.

Partiamo dal campo: sono sempre più le voci che danno Willy Deane in uscita da Varese, o quasi: il playmaker arrivato con le stimmate di miglior sesto uomo del campionato ha deluso tutti (forse anche sé stesso) e potrebbe partire. Dove?Magari a Milano, che nelle ultime ore ha liberato Trenton Meacham e ha bisogno di un play di riserva. Deane a Milano ci ha già giocato lo scorso anno ed evidentemente si fidano di lui.

L’addio di Deane non sembra però così imminente come era sembrato fino a un certo punto, anzi: al momento restano alte le probabilità che il play scenda in campo con la maglia di Varese nella delicatissima trasferta di Trento.
Dovesse partire Deane, da queste parti servirebbe un play da affiancare a Maynor. Tutti gli spifferi portano al nome di Andrea Traini, regista del 1992 in uscita da una Napoli (LegaDue) martoriata dai problemi economici. Traini piace molto a Pozzecco e già in estate il suo nome era stato accostato a quello della Pallacanestro Varese. E adesso dal campo passiamo alla panchina dove la situazione, se possibile, è ancora più intricata. Partiamo da un punto fermo: Pozzecco. Che sta vivendo male (anzi malissimo, anzi peggio) la situazione che si è venuta a creare. Un suo esonero è fuori discussione: Stefano Coppa non è un pazzo e sa benissimo che cacciare Pozzecco, anche in caso di una sconfitta domenica con Trento, sarebbe una scelta controproducente.

Il punto è che potrebbe essere lo stesso Poz a fare un passo indietro. Suonano profetiche a questo proposito le parole che il coach biancorosso pronunciò in tempi non sospetti, a inizio stagione: «Da qui non mi manderanno mai via, sarò io ad andarmene se dovessi rendermi conto di essere fuori posto».
Dimissioni in vista? No, o almeno non ancora. Di certo c’è che Virginio Bernardi, agente del Poz è stato a Varese per ben due volte negli ultimi due giorni. Perché? Di sicuro, per gestire i mal di pancia del suo assistito. Che avrebbe chiesto un colloquio con la società, chiedendo aiuto e rassicurazioni. Qualcosa del tipo: «Datemi una mano, o io me ne vado».
Cosa vuole il Poz? Non eravamo presenti all’incontro e la città spiffera ma non così tanto: quindi non lo sappiamo. Pare però che Gianmarco stia soffrendo come un cane nella scomoda posizione in cui si è venuto a trovare, e abbia manifestato la volontà di essere affiancato. Da chi? Da un uomo forte e di sua fiducia: un tutor che potrebbe essere Lele Molin o l’esperto (ma ancora entusiasta) Cappelari che a Varese tornerebbe di corsa.