Addis Abeba, 29 ago. (Apcom) – L’Unione africana (Ua) affronterà a Tripoli le crisi del continente, in particolare Darfur e Somalia, durante un vertice di un giorno indetto alla vigilia delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario dalla presa di potere di Muammar Gheddafi.
Questo “vertice speciale”, convocato su iniziativa proprio del colonnello che è presidente in carica dell’Ua, deve inoltre consentire ai dirigenti africani di ribadire la posizione del continente in vista del vertice mondiale sul clima, a dicembre a Copenaghen.
“Proveremo a concentrarci su ogni situazione di conflitto… Pensiamo di poter ottenere progressi in termini di pace e di negoziati” di pace, ha spiegato il commissario alla pace e alla sicurezza dell’Ua, Ramtane Lamamra, alludendo in particolare alla Somalia.
Il governo somalo del presidente Sharif Sheikh Ahmed, descritto come un islamista moderato, da inizio maggio deve fronteggiare una vasta offensiva dei fondamentalisti islamici e non controlla che una parte trascurabile del territorio. Lamamra ha nuovamente sollecitato il rafforzamento degli organici di Amisom, la forza di pace dell’Ua in Somalia che con i suoi 5.000 uomini – sugli 8mila inizialmente previsti – garantisce in modo particolare la sicurezza della presidenza, del porto e dell’aeroporto di Mogadiscio. “Auspico che i Paesi presenti (al vertice) prestino attenzione a questo appello. Dovrebbe esserci la volontà di contribuire alle nostre operazioni di pace nel loro complesso, non soltanto quella in Somalia”, ha ritenuto.
Quanto al Darfur, la regione occidentale del Sudan in preda alla guerra civile, “la necessità di rafforzare la sicurezza è primaria”, aveva notato l’ UA metà agosto. Il summit deve in particolare studiare “il completamento del dispiegamento di Unamid (missione Onu-Unione africana in Darfur)” e caldeggiare una “continua cooperazione” tra governo sudanese e Unamid, oltre che un “maggior serenità nei rapporti” tra Khartoum e N’Djamena.
I dirigenti africani dovrebbero anche studiare le evoluzioni recenti delle crisi in Guinea e in Madagascar. I quattro responsabili malgasci che rappresentano le principali della nazione non sono riusciti questa settimana a Maputo a trovare un accordo sulle delicate nomine del presidente di transizione e del primo ministro.
L’altro aspetto del vertice dovrebbe riguardare il riscaldamento climatico: l’Africa intende chiedere indennizzi ai Paesi sviluppati per le conseguenze del cambiamento climatico sul continente alla conferenza mondiale sul clima a Copenaghen. “La nostra proposta è che debba esserci una somma significativa per consentire uno sviluppo e un’industrializzazione rapidi e duraturi nei Paesi in via di sviluppo e in particolare in Africa”, ha recentemente dichiarato il vice rappresentante del Sudan alle Nazioni Unite, Lumumba Di-Aping.
Fco
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