Questa settima non possiamo non parlare di Uber, ma proveremo a farlo in un’ottica diversa rispetto a quanto fatto finora. Innanzitutto, partiamo, ammesso che ve ne sia bisogno, cercando di capire di cosa si tratta. Uber è un’applicazione per smartphone che nella sua versione classica permette di cercare l’auto di noleggio con conducente (quindi non un taxi tradizionale) più vicina al punto in cui ci si trova e disponibile al servizio.
Una volta confermata l’auto tramite il proprio telefono, si potrà disporre del mezzo; Google Maps ottimizzerà il percorso evitando giri più lunghi del necessario, ottimizzando tra le altre cose anche il costo del servizio. Fin qui semplice concorrenza ed efficienza di mercato. Ben venga. La nuova versione Uberpop fa la stessa cosa ma trasforma qualsiasi proprietario privato di auto assicurata in un potenziale autista pubblico ma privo di apposita licenza. Il tutto sfruttando un presunto vuoto normativo. Personalmente, se trovo corretto il risultato (prezzi più competitivi per un servizio pubblico), non posso dire altrettanto del modo (se sfrutto un buco legislativo la linea sottile tra concorrenza leale e sleale risulta molto labile e discutibile). Come andrà a finire? Si chiarirà/risolverà il tema normativo e tutto il clamore rientrerà.
Quindi vi chiederete: dove sta l’ottica diversa? Uber lunedì si trovava al settimo posto tra le app gratuite più scaricate dai possessori di iPhone, mercoledì al quinto posto, giovedì addirittura al primo. E visto che il servizio è attivo solo a Milano e a Roma, questi dati la dicono lunga sul successo mediatico di una delle migliori e geniali campagne pubblicitarie che abbia mia visto, in cui anche molti personaggi illustri sono inciampati sostenendo un modo di fare concorrenza alquanto discutibile.
E anche in questo sta la forza di Google.
Per il gigante americano, infatti, non è la prima volta in cui la strategia di comunicazione si basa sulla polemica (basti pensare alla diatriba sulla privacy in relazione ai Google Glass).
Infine: che c’entra Google in questa storia? Nei mesi scorsi il colosso americano ha investito in Uber 357 milioni di Dollari.
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