Gli ha sferrato un fendente al torace con un coltello da cucina e lo ha spedito in ospedale: si è sfiorato il dramma lunedì sera a Ferno. Ancora una violenta lite in famiglia nel Varesotto.
Una lite che avrebbe potuto avere conseguenze ben più devastanti, ma per fortuna la ferita non ha messo in pericolo di vita un diciottenne di origini nigeriane, figlio della convivente.
A finire nei guai è stato un uomo di 59 anni, italiano, residente nel Comune di Ferno. La situazione è diventata ancora più esplosiva per colpa dell’alcool che il 59enne avrebbe ingerito in grandi quantità. La situazione pregressa e l’assunzione di sostanze alcooliche si sono rivelate un mix micidiale che per poco non ha prodotto conseguenze tragiche.
Da Ferno arriva l’ennesima vicenda di una lite violenta scoppiata tra le mura domestiche per futili motivi. È molto probabile che tra i due non scorresse buon sangue già da parecchio tempo: forse la convivenza non è stata mai molto semplice e quanto accaduto lunedì sarebbe solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di episodi di tensione crescente.
Per il momento non è ancora molto chiara l’esatta dinamica dell’accaduto, ma stando ai primi riscontri, l’uomo e il giovanissimo africano hanno iniziato a discutere animatamente per poi passare dalle parole ai fatti. In un attimo il clima si è surriscaldato: sono volate parole grosse. L’uomo, in una situazione di pesante alterazione psico-fisica, ha afferrato il coltello da cucina colpendo il diciottenne al torace.
Il giovane si è accasciato e solo il tempestivo intervento da parte dei carabinieri della stazione di Lonate Pozzolo, coordinati dai colleghi della Compagnia di Busto Arsizio ha evitato che la situazione potesse ulteriormente degenerare. I militari hanno raccolto anche il coltello, ancora sporco di sangue, ponendolo sotto sequestro. Il giovane africano, appena maggiorenne, è stato trasportato all’ospedale di Busto Arsizio dove ha ricevuto tutte le cure mediche del caso. Per fortuna il fendente non lo ha ferito in maniera letale. Non è infatti in pericolo di vita, eppure gli effetti dello scellerato gesto potevano essere ancora più gravi. Il ferito se la caverà con diversi giorni di prognosi.
Per l’aggressore, invece, si sono aperte del porte del carcere di Busto Arsizio. Su disposizione del Pm di Busto, Francesca Gentilini, l’uomo è stato trasferito in carcere e dovrà rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravate. I carabinieri, intervenuti sul luogo della pesante lite, stanno cercando di ricostruire con chiarezza le esatte dinamiche familiari in modo da fare piena luce su tutte le circostanze del caso.
L’aggressore è già noto alle forze dell’ordine per aver commesso una serie di reati riguardanti lo spaccio di sostanze stupefacenti. E’ probabile che il quadro domestico fosse già deteriorato da tempo e che l’alcool abbia solo innescato la violenta lite poi degenerata.
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