BUSTO ARSIZIO – Si celebrerà secondo rito ordinario il processo a Davide Fontana, il 43 enne milanese in carcere con l’accusa di aver ucciso e fatto a pezzi Carol Maltesi, 26 anni, nella sua abitazione di Rescaldina (Milano), lo scorso gennaio e cui resti furono trovati due mesi dopo a Borno (Brescia). Lo ha deciso questa mattina la Corte D’Assise di Busto Arsizio, rigettando l’eccezione di illegittimità costituzionale sull’esclusione del rito abbreviato per i reati puniti con l’ergastolo, presentata dalla difesa di Fontana. Durante la prima udienza del processo, la Corte ha inoltre dato il via libera al processo a porte aperte e al dissequestro dei due appartamenti affittati nella medesima casa di corte a Rescaldina da vittima e killer, perché possano tornare nelle disponibilità dei proprietari. Stefano Paloschi, avvocato della difesa, ha inoltre presentato richiesta per una perizia psichiatrica per il suo assistito.
“In aula si é parlato di ‘morte civile’ di chi ha commesso il fatto, in caso di processo ordinario, ma la morte civile la vivono i genitori della vittima, la morte civile è la disperazione per due genitori che non hanno più una figlia, e che è stata brutalmente ammazzata, per loro è l’ergastolo”. Questo il commento dell’avvocato di parte civile Manuela Scalia, al termine della prima udienza in Corte d’Assise. Lo stesso Gup di Busto Arsizio Piera Bossi, la scorsa settimana aveva rigettato la richiesta di abbreviato, rimandandola alla Corte. Per ottenere una perizia psichiatrica, decisione che verrà comunicata nella prossima udienza, la difesa ha depositato una relazione sulle condizioni mentali di Fontana, realizzata da specialisti inviati in carcere dal suo avvocato.