BUSTO ARSIZIO – “Non so perché l’ho fatto, volevo suicidarmi”. È quello che ha detto in aula ieri Davide Fontana a processo in Corte D’Assise a Busto Arsizio per la morte di Carol Maltesi, uccisa l’11 gennaio. Fontana secondo quando riferito in aula avrebbe fatto a pezzi la donna mentre giravano un video hard a casa di lei a Rescaldina, in provincia di Milano, impiegando “tre o quattro giorni”, per poi nasconderla in un surgelatore comprato su Amazon.
I resti sono stati poi buttati nella campagna di Breno, in provincia di Brescia. e lì sono stati ritrovati. Fontana ha detto ieri in aula che avrebbe voluto costituirsi e raccontare dove si trovavano i resti per poi “tornare a casa e suicidarsi” perché “mi odio per quello che ho fatto”.
Fontana ha dichiarato inoltre di provare “molta vergogna” e che il “suo cuore era in frantumi” dicendo che sembra che “quello che ho fatto mi sembra lo abbia fatta un’altra persona”. In aula Fontana ha anche detto che dal carcere “cercherò di riabilitarmi, cercando di riparare quello che ho fatto”.
Nei giorni precedenti – è emerso ancora in aula a Busto – tramite un nome fittizio David Fontana aveva creato “un account falso con cui chiedere alla vittima un video con mani, piedi e bocca legati” e da quello stesso account un video da girare mentre facevano “un rapporto a tre”. Video che non verrà mai realizzato, “tra Fontana, Carol Maltesi e una terza partner”.