– Una condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione. È la richiesta avanzata dalla Procura di Sassari contro , la donna di 46 anni di Arsago Seprio che due anni fa uccise a coltellate in Sardegna, nella zona di Alghero, il marito di 52 anni.
Una vicenda drammatica della quale si continua a discutere dalle parti di Arsago Seprio dove la coppia si era trasferita, ma anche a Vergiate dove i due coniugi avevano vissuto per parecchio tempo. Nelle ultime ore c’è stata la requisitoria del Pm di Sassari e la seguente richiesta di pena. «Personalmente – spiega l’avvocato del Foro di Verbania – durante la mia discussione ho avanzato la richiesta di riconoscere la legittima difesa».
Il legale che difende la signora,
che in questo momento si trova ad Arsago ai domiciliari, considera comunque eccessiva la richiesta portata avanti dalla Procura sarda. «Secondo me – sottolinea il legale – è tanto. Siamo partiti dal minimo della pena con generiche prevalenti e riduzione per il rito. La Procura ritiene non applicabili altre possibili attenuanti». Il difensore della Gasperini ha chiesto l’attenuante della provocazione (articolo 62 n.2 e l del codice penale) per “aver agito per motivi di valore sociale, cioè per salvare la figlia”.
Era preoccupata per la sorte della figlia? È un aspetto che finora non era mai stato sollevato, ma evidentemente dai colloqui con l’avvocato è emersa anche quest’ultima situazione. Neppure dagli accertamenti investigativi si era mai fatta strada questa ipotesi, ma la questione è stata sollevata dall’avvocato nel giorno del suo intervento in aula successivo alla requisitoria del Pubblico Ministero.
Nei momenti successivi al delitto si era parlato in particolare di un presunto clima di violenza fisica e psicologica nel quale la donna era costretta a convivere. In realtà non sarebbero mai emersi o raccontati pubblicamente episodi specifici, ma per molto tempo è stato sottolineato il presunto clima di complicata convivenza. Una situazione talmente complessa da esplodere poi durante il soggiorno di vacanza in Sardegna. La donna ha inflitto al coniuge una serie di coltellate che non gli hanno lasciato scampo. Girardi è morto praticamente sul colpo. «La Procura – spiega ancora l’avvocato – ritiene esserci un vuoto legislativo come un attenuante in caso di maltrattamenti (posizione che condivido)». L’avvocato di Verbania o punta soprattutto sulla legittima difesa o sulla legittima difesa putativa o, in subordine, sull’eccesso colposo di legittima difesa. Se dovessero passare le sue ipotesi il quadro potrebbe cambiare in maniera radicale, ma per capire quale linea sarà accolta è necessario attendere il mese prossimo quando si tornerà in aula con le repliche della pubblica accusa e della difesa. Nelle stesse ore è attesa anche la sentenza.