Uccise un cane a fucilate Dura condanna al colpevole

SARONNO «Giustizia è stata fatta: per Ice, che purtroppo non è più tra noi, ma anche per tutti gli amici a quattrozampe che, a causa di maltrattamenti, sono morti e hanno sofferto senza riuscire a portare alla sbarra i propri aggressori». E’ il primo commento di Roberto Sormani portavoce della Lav di Saronno che ha seguito il caso di Ice, incrocio tra un husky-pastore tedesco, ucciso a fucilate il 27 agosto 2009, mentre era in vacanza a Moneglia,

in provincia di Genova, con i suoi proprietari: una coppia saronnese. Giovedì al tribunale di Chiavari si è tenuto, con il rito abbreviato, il processo a carico dell’uomo che aveva sparato al cane: è stato condannato a 4 mesi di reclusione, senza la concessione delle attenuanti generiche, e al pagamento di un risarcimento di 10.070 euro, oltre alle spese sostenute della Lav che si è costituita parte civile nel processo.
I fatti risalgono all’agosto del 2009, quando Ice si trovava a passeggio in compagnia del proprietario, residente a Saronno, vicino ad un camping in provincia di Genova. Ad un tratto è arrivato uno sparo, esploso senza preavviso, che ha gambizzato il cane. Ice è stato trasportato d’urgenza da un veterinario di Sestri Levante e viste le gravi condizioni è stato trasferito ad una clinica di Genova. Una corsa contro il tempo che purtroppo non è servita: l’ animale è morto. Così lo sparatore è stato denunciato per maltrattamento di animali.
In aula ha scelto il rito abbreviato, ma nonostante il pubblico ministero avesse chiesto le attenuanti generiche, il giudice ha deciso per una condanna esemplare.
«E’ una sentenza di grande impatto – commenta Sormani – soprattutto se si considera che il giudice ha escluso le attenuanti generiche che, se accolte, avrebbero comportato per il colpevole una significativa riduzione della pena».
«Cogliamo l’occasione di questo storico risultato – sottolinea l’attivista Lav – per ribadire l’appello a tutti coloro che testimoni di violenze sugli animali: non girate lo sguardo dall’ altra parte, affinchè giustizia sia fatta e non resti a verbale l’ennesima denuncia contro ignoti».
Sara Giudici

e.romano

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