Kiev, 16 gen. (Apcom-Nuova Europa) – Ieri i candidati alla presidenza ucraina hanno lanciato gli ultimi appelli a un elettorato stanco e deluso dalle promesse non mantenute della Rivoluzione arancione, nell’ultimo giorno della campagna per le elezioni di domenica.
Sui 18 candidati in lizza, lo sfidante filorusso Viktor Yanukovich è l’unico ad avere ragionevoli certezze di partecipare al ballottaggio del 7 febbraio, con i sondaggi che gli accreditano un 30% del consensi. Più difficile la situazione per il suo principale avversario, il premier Yulia Tymoshenko, che potrebbe essere battuta sul filo di lana dall’imprenditore ed ex ministro Sergei Tighipko, almeno secondo un sondaggio dall’istituto russo VTsIOM. Quest’ultimo non fa mistero di puntare a un “un 20% minimo di indecisi” per bruciare la premier e passare al ballottaggio.
I giochi sono fatti invece per il presidente in carica Viktor Yushchenko, eroe della Rivoluzione arancione del 2004, che non è riuscito a trasformare le promesse di cambiamento e ha profondamente deluso gli ucraini nel suoi cinque anni di mandato.
La sua ex alleata arancione Tymoshenko, con cui è ancora ai ferri corti, l’ha invitato ieri a “lasciare il suo posto in bellezza e con dignità”. Per ora la stampa ucraina continua a puntare su un duello Yanukovich-Tymoshenko al ballottaggio e a fare ipotesi sulle alleanza strategiche nel dopo-voto. I giornali sollevano anche rischi concreti di grossa confusione dopo il voto, con ricorsi da parte di una campo o dell’altro a vari tribunali con accuse reciproche di brogli.
L’Ucraina, un’ex repubblica sovietica, ha avuto accesso alla democrazia solo di recente e il suo sistema politico resta molto instabile. Nel 2004 fu l’annullamento per brogli della vittoria elettorale di Yanukovich, sotto la pressione della piazza, a portare alla presidenza Yushchenko. E il suo mandato è stato pieno di colpi di scena a di scandali politici che hanno dato spesso filo da torcere ai partner europei di Kiev.
Sul voto pesa anche la decisione, particolarmente controversa, della Commissione elettorale centrale di autorizzare in alcuni casi il voto a domicilio: i politologi parlano di concreti rischi di brogli. Volodymyr Fesenko, direttore del centro studi politici Penta, ritiene che “gli intrighi” siano solo all’inizio. “La competizione vera sarà solo al secondo turno. Certamente sarà più difficile per la Tymoshenko, ma penso abbia delle chances, se riesce a mobilitare gli ex partigiani arancioni che vogliono integrarsi in Europa e se si accorda con i candidati di centro” spiega all’agenzia Afp.
Per l’ultima giornata di campagna elettorale Yanukovich offre ai suoi sostenitori un concerto di gala nel centro di Kiev, in presenza di varie star del pop locale. Ancora ignoto il programma della Tymoshenko, dopo l’imponente conferenza stampa di ieri, tre ore dopo le quali ha perso la voce. Quanto al presidente Yushcenko, oggi dovrebbe presentare un libro con gli estratti dei suoi discorsi nei suoi cinque ani al potere.
Bea
VGP
© riproduzione riservata