Ue: educare a uso Facebook, senza si è tagliati fuori


Bruxelles, 20 ago. (Apcom)
– Non sapere usare i social networks
come Facebook e Twitter ed essere incapaci di usare un motore di
ricerca significa essere tagliati fuori dalla società
contemporanea, sempre più tecnologica. Per questo la Commissione
europea ha esortato gli Stati membri e l’industria dei media a
sensibilizzare maggiormente il pubblico e ad educarlo ai media,
consentendo a tutti di accedere a immagini, suoni e testi, di
analizzarli e valutarli, e di usare gli strumenti, nuovi e
tradizionali, per comunicare e creare contenuti mediatici.

“Interagire con i media, al giorno d’oggi, significa molto di più che scrivere ad un giornale”, ha osservato il commissario per i Media e la Società dell’informazione, Viviane Reding, aggiungendo: “Grazie ai media, e soprattutto alle nuove tecnologie digitali, sono sempre di più i cittadini europei che possono partecipare al mondo della condivisione, dell’interazione e della creazione”. Tuttavia, per Reding, “le persone che non possono usare i nuovi media come le reti sociali o la televisione digitale avranno difficoltà a interagire con il mondo che li circonda e a prendervi parte”.

Reding ritiene che mettere i cittadini “in condizioni di utilizzare i media con competenza e creatività sarebbe un passo avanti verso una nuova generazione di partecipazione democratica”. L’educazione ai media può migliorare il modo in cui il pubblico utilizza i motori di ricerca, può insegnare agli alunni come si realizza un film o come funziona la pubblicità.
Tutto questo in Svezia, Irlanda e Gran Bretagna, fa già parte dei programmi scolastici. Il sito internet britannico kidSMART insegna ai giovani come usare i siti di socializzazione in rete in modo sicuro.

Uno degli elementi fondamentali di cui i cittadini devono essere consapevoli è il rischio connesso alla diffusione dei dati personali: più sono competenti nell’utilizzo di queste tecnologie e esperti sul modo in cui funziona la pubblicità online, meglio possono tutelare le propria privacy. I più eruditi sui media avranno anche una maggiore curiosità in materia e esploreranno il loro patrimonio culturale e le recenti opere culturali europee.

Dai dati della Commissione emerge che il 60% dei cittadini Ue sa usare gli strumenti informatici, il 56% si connette a internet almeno una volta alla settimana. Tra questi rientrano anche coloro che hanno un basso livello di istruzione: dal 53,5% del 2005 al 62,5% nel 2008, laddove il 100% corrisponde all’utilizzo di internet da parte dell’intera popolazione. Anche i disoccupati usano sempre di più la rete, ovvero l’80,3% nel 2008 contro il 74,4% nel 2005. Dal 2006 le competenze in materia di computer e di internet tra le donne, i disoccupati e le persone con più di 55 anni sono cresciute di almeno il 3% rispetto alla popolazione totale. Tuttavia, sebbene le connessioni a banda larga siano sempre più economiche, il 24% dei cittadini Ue senza internet a casa afferma di non averlo poiché non sa usarlo.

Mar

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