Bruxelles, 5 mag. (Apcom) – La Commissione europea ha deciso, oggi a Bruxelles, di adire per la seconda volta la Corte europea di giustizia contro l’Italia per non aver ancora attivato, unico fra gli Stati membri, il numero telefonico d’emergenza 112. L’Italia era già stata condannata dalla Corte per questo inadempimento il 15 gennaio 2009.
Il secondo ricorso in Corte è accompagnato dalla richiesta di una forte sanzione pecuniaria: l’Italia dovrà pagare 39.680 euro al giorno per tutto il tempo che sarà intercorso fra la prima e la seconda condanna della Corte, più 178.560 euro al giorno, a partire dalla seconda sentenza di condanna e fino a quando il Paese non si metterà in regola.
Presentando alla stampa la decisione, il portavoce del commissario responsabile del settore delle Tlc, Neelie Kroes, ha osservato che “c’è della gente che muore in Italia a causa della mancata attivazione del servizio d’emergenza del 112, che permetto ai soccorsi di individuare con precisione il luogo da cui si chiama in caso di incidente”. Un servizio che sarebbe particolarmente utile, ad esempio “per i turisti in Italia che potrebbero non sapere esattamente dove si trovano”.
“In certe situazioni, dopo un incidente, i minuti contano, perché arrivare con i soccorsi qualche minuto prima, per esempio per chi entra in coma, può fare la differenza fra sopravvivere o morire”, ha sottolineato ancora il portavoce, Jonathan Todd.
Finora, ha riferito Todd, le autorità italiane hanno risposto alle sollecitazioni della Commissione a dare esecuzione alla sentenza della Corte prendendo tempo. “Ci hanno sempre assicurato che stavano provvedendo, ma le assicurazioni verbali non bastano. E’ necesario che l’Italia attivi il servizio d’emergenza del 112 come hanno fatto tutti gli altri paesi dell’Ue”, ha concluso il portavoce.
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