Per tutti è ancora “il negozio del Ciano”. Sempliciano Crespi, detto “Ul Ciano”, oggi un ottantottenne in gamba: lo si trova spesso ancora in negozio, insieme al figlio Paolo. «Io sono nato qui – continua Sempliciano Crespi, oggi 88enne – c’era una finestrella e una scala esterna che passava dal cortile e andava su alle camere. Si viveva così allora». La mamma vendeva un po’ di tutto: dai giocattoli ai materassi. Prima di prendere in mano il negozio di famiglia, “Ciano” ha lavorato in varie tessiture, tra Como, Milano e Novara: «Poi mio papà mi ha tenuto a casa, perché l’azienda dove lavoravo non andava tanto bene, e ho iniziato a venire in negozio – racconta – dico la verità, questo lavoro non mi piaceva. Però poi mi ci sono abituato e ho continuato». Imprimendo all’attività la svolta verso l’alta qualità dei prodotti.
Anche grazie a qualche colpo di fortuna, come quando “Ciano”, al primo viaggio verso Empoli in cerca di pelli, incontra un sinaghino che si era appena trasferito da quelle parti per matrimonio, aprendo un fruttivendolo. «Ero in un bar a bere il caffè, ma vedevo che c’era uno che continuava ad osservare la mia macchina, targata Varese – racconta Sempliciano – pensi che dopo avermi portato nel suo negozio, mi offre un bicchiere d’olio, di prima spremitura.
“Solo per le occasioni speciali” mi diceva, ma io non l’avevo mai bevuto, l’olio, così a crudo». Destino volle che la figlia di questo sinaghino lavorasse in una grossa pellicceria della zona: un primo aggancio per poter conoscere i produttori di pelli. «Poi da lì praticamente ogni 15 giorni ero in Toscana, viaggiavo di notte – racconta Sempliciano Crespi – e andavo a prendere le pelli, già finite e lavorate dagli artigiani della zona». Un esempio che il figlio Paolo sta seguendo, per portare avanti una tradizione di famiglia sempre votata all’eccellenza.