MALPENSA Due giorni allo sciopero di ventiquattro ore previsto per venerdì negli aeroporti di Malpensa e Linate dove incroceranno le braccia i cinquemila dipendenti Sea, 3.500 dei quali soltanto in brughiera. Saranno loro venerdì, a dire come la pensano.
Ieri pomeriggio l’ennesimo tentativo del sindacato di categoria (Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti) di riportare il Comune di Milano sui propri passi perché non venda più Sea diventandone azionista di minoranza. Con una lettera aperta ai cittadini milanesi,
i rappresentanti sindacali regionali hanno presidiato Palazzo Marino e volantinato.
«Noi pensiamo che esista una strada che si chiama sviluppo che produce nuovo lavoro, vera tutela per i lavoratori. Una strada che risponde alle esigenze della città»: così Rocco Ungaro (Filt Cgil), Roberto Rossi (Fit Cisl) ed Enore Facchini (Uiltrasporti).
«Sea è una società in utile che porta ogni anni dividendi al Comune. Gli utili Sea dal 2012 sono stimabili in circa 90 milioni di euro l’anno. La vendita della prima quota era motivata dallo sforamento del patto di stabilità; oggi non esistono emergenze di bilancio tali da giustificare una nuova cessione con queste modalità».
Cioè la vendita del 50,01 per cento dopo lo scambio di azioni Sea – Serravalle tra Comune e Provincia di Milano. Il sindacato indica la quotazione in Borsa del 35 % che «potrebbe fruttare circa 350 – 400 milioni di euro, lasciando una riserva di quote al Comune. «Non c’è alcuna garanzia per il lavoro e per il mantenimento dell’unicità aziendale. Milano non ha bisogno di nuova precarietà», si dice nel capoluogo lombardo. E il varesotto c’è.
«Faremo sciopero e non solo. Andremo avanti nelle nostre rivendicazioni perché con questa vendita si cancellerà occupazione di qualità, accordi aziendali di secondo livello e retribuzioni guadagnate col sudore dei lavoratori», dichiara Dario Grilanda, segretario generale della Fit Cisl di Varese che ha preso le distanze dal segretario generale della Cisl Lombardia Gigi Petteni, conciliante con l’amministrazione Pisapia e la vendita di Sea così come il collega della Uil Walter Galbusera.L’assessore al Bilancio Bruno Tabacci è riuscito a spezzare il fronte sindacale confederale e se resiste la categoria dei Trasporti della Cisl, la Uiltrasporti di Varese si mantiene più cauta. Liviano Zocchi (Uiltrasporti regionale) ha affermato che la sua categoria non mancherà allo sciopero di venerdì, ma anche auspicato un accordo con il Comune di Milano per la salvaguardia dell’occupazione in Sea dopo la vendita.
Intanto è la Fit Cisl a diffondere volantini nei reparti di Malpensa, come chiesto dagli iscritti: «Scioperiamo compatti nell’interesse del nostro futuro e di quello delle nostre famiglie». Così si legge in chiusura dei volantini con cui i delegati Fit hanno tappezzato l’altra sera le bacheche sindacali del terminal 2 per non trovare però più nulla il mattino dopo.
s.bartolini
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