Ha del clamoroso la mancata elezione di Umberto Bossi alla Camera dei Deputati. Sarebbe la prima esclusione del fondatore della Lega dopo 35 anni.
Era infatti il 1987 quando Bossi venne eletto per la prima volta al Senato. Da qui tutti iniziarono a chiamarlo “il Senatùr”.
Nonostante Bossi, 81 anni compiuti qualche giorno fa, sia alla prima posizione del listino proporzionale della Lega nel collegio Lombardia 2 – P01 (quello che copre la provincia di Varese) e la Lega abbia preso il 14,72% (ben di più della media nazionale), non sarebbe riuscito ad entrare in Parlamento.
I seggi scattati nel collegio plurinominale varesino sono 2: uno a Fratelli d’Italia e uno al Movimento 5 stelle.
E alla Lega? Perchè non è scattato il seggio nonostante quasi il 15% delle preferenze?
Il problema è dovuto alla legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum. Soprattutto alla Camera la ripartizione dei seggi è abbastanza complicata e prevede prima un’assegnazione a livello nazionale per poi distribuire i seggi a livello di circoscrizione.
Questo potrebbe genere quello che in gergo viene chiamato “effetto flipper“: se l’attribuzione di seggi a livello locale ad una lista supera la quota prevista a livello nazionale, il seggio viene ridistribuito alle liste che invece sono in debito.
E’ quello che sembra accaduto a Umberto Bossi e al suo seggio che sembra essere stato assegnato in un circoscrizione del sud.
Ora Bossi può solo sperare in un ripescaggio con il calcolo dei resti, così come confermato all’Ansa da Fabrizio Cecchetti, capogruppo lombardo della Lega:
“È il famoso ‘flipper’, mi sembra strano per i numeri di rappresentanza, ma dobbiamo verificare. Di ufficiale non c’è ancora nulla”.