Trovati un innesco e un mozzicone di sigaretta dal quale si tenterà di estrarre del Dna. Con l’incendio ormai completamente sotto controllo le indagini avviate dalla Procura di Varese, con un fascicolo aperto al momento contro ignoti per incendio boschivo doloso con delega ai carabinieri forestali, entrano nel vivo.
L’innesco, o quello che si sospetta essere un innesco, è stato trovato ieri nell’area boschiva sovrastante Castello Cabiaglio. Poco sotto la cima, sul versante della montagna che, fortunatamente, non è stato interessato dal vasto incendio doloso che per una settimana ha arso tra i pendii del Parco regionale del Campo dei Fiori e alla Rasa. Il materiale è stato posto sotto sequestro: sarà analizzato per stabilire se vi siano collegamenti con altri inneschi trovati nei giorni dell’incendio nella zona del Poggio, da dove mercoledì sono partite le prime fiamme, e alla Rasa, dove un secondo fronte di fuoco è divampato venerdì intorno alle 17.30.
Se le verifiche in corso confermassero che i presunti inneschi siano collegati tra di loro significherebbe che il presunto piromane (o più di uno) era molto ben organizzato e con uno scopo preciso. E significherebbe anche l’autore, o gli autori, del rogo doloso miravano ad aprire diversi fronti di fuoco, anche più ampi di quelli che hanno mandato in fumo oltre 60 ettari di parco regionale Campo dei Fiori (anche se nel dramma per fortuna le fiamme hanno “strisciato” nel sottobosco arrivando a intaccare le chiome degli alberi sono in aree limitate e questo lascia ben sperare per il recupero della montagna).
L’innesco, se sarà confermato il collegamento con il rogo, sarebbe stato trovato in un’area dove le fiamme non sono divampate. La “trappola” forse composta da una fonte di calore poggiata su materiale incendiabile, se collegata all’atto doloso, potrebbe non aver funzionato.
Accanto al presunto innesco (ma isolato, non era parte di questo) gli inquirenti, che stanno setacciando i boschi palmo a palmo, hanno trovato anche un mozzicone di sigaretta. La possibilità che un presunto piromane non improvvisato abbia lasciato un mozzicone di sigaretta vicino a un luogo dove avrebbe voluto vedere divampare le fiamme è abbastanza remota. Il mozzicone potrebbe appartenere a chiunque, a qualcuno estraneo all’accaduto. Tuttavia è stato sequestrato e sarà inviato nei prossimi giorni al Ris di Parma per verificare la possibilità di estrarre del Dna e confrontarlo con gli archivi a disposizione delle forze di polizia. È una possibilità remota, ma nulla resterà intentato.
Intanto ieri è stata riaperta la strada per il Sacro Monte, mentre da due giorni i residenti al Campo dei Fiori evacuati sono potuti tornare alle loro abitazioni. Il fuoco è domato ora si lavora per fare chiarezza sull’accaduto.