LISANZA – Molti ricordano chiaramente cosa stavano facendo esattamente un anno fa, il 28 maggio 2023, quando una tempesta sul lago Maggiore fece affondare la barca Gooduria, causando la morte di quattro persone. Questo episodio rappresenta un esempio di “flashbulb memory”, in cui un evento emotivamente intenso si fissa nella mente delle persone come una fotografia del momento in cui hanno appreso la notizia.
L’evento è rimasto impresso nella memoria collettiva, sia per la sua rarità che per le interrogativi sollevati, incluso il mistero legato alla presenza di agenti segreti a bordo. Il forte rispetto e il legame delle persone con il lago Maggiore hanno accentuato l’impatto emotivo della tragedia. A un anno di distanza, nessuno ha dimenticato l’incidente, come dimostra il ricordo ancora vivido di un abitante di Sesto Calende, sorpreso dall’anniversario dell’inabissamento della barca al largo di Lisanza.
Durante quel giorno, un violento temporale con raffiche di vento fino a 110 chilometri all’ora ha fatto ribaltare la Gooduria, appartenente a Claudio Carminati, causando la morte di sua moglie, due agenti dell’Aise, un ex agente israeliano del Mossad e la loro cagnolina Jazeera. Un residente sottolinea l’importanza di affrontare il lago Maggiore con prudenza e conoscenza approfondita, citando la necessità di rispettare i bollettini meteo. Mentre altre imbarcazioni sono riuscite a evitare il temporale o a fare ritorno alle loro marine, la Gooduria non è sopravvissuta alla tempesta.
«Nei giorni seguenti, l’attenzione era tutta concentrata su quello», ricorda una residente. «Ci sono incidenti e morti nei fiumi o nei laghi ogni anno, ma una tragedia del genere, discussa anche da giornali stranieri, è senza precedenti». Il naufragio della Gooduria è stato riportato da BBC, CNN, The Guardian e un’emittente israeliana, che ha documentato l’evento per il pubblico israeliano. Questo tragico episodio, avvenuto il 28 maggio intorno alle 19, ha segnato indelebilmente la comunità di Sesto Calende, trasformando quella domenica in una data che non sarà mai dimenticata.
Il peso del meteo in quella tragica giornata non può essere sottovalutato. Molti residenti ritengono che una maggiore attenzione alle previsioni meteorologiche avrebbe potuto evitare la tragedia. Tuttavia, il naufragio resta un monito del potere della natura e dell’importanza di una prudenza assoluta quando si affronta il lago Maggiore. Ad un anno di distanza, il ricordo di quel giorno resta vividamente impresso nelle menti di tutti, un ricordo collettivo che testimonia l’impatto profondo della tragedia sulla comunità.