Un anno di ripresa per l’industria del Varesotto

Il 2016, rispetto al 2015, ha visto un incremento del numero di aziende e degli occupati sul territorio

A fine anno è tempo di bilanci anche per il sistema economico e imprenditoriale. Il 2016 che si sta per concludere, rispetto al 2015, non è stato un anno negativo per le aziende della provincia di Varese; a dirlo sono i numeri elaborati dalla Camera di Commercio di Milano che ha messo a confronto i dati dei registri delle imprese del terzo trimestre di quest’anno con quelli dello stesso periodo del 2015. Il numero di aziende attive in provincia di Varese è

aumentato dello 0.2%, portando il loro numero complessivo da 62.113 a 62.266. Aumenta anche il numero di occupati nelle imprese, che arrivano a toccare quota 206.912 con un incremento rispetto al 2015 dello 0.9%. Si tratta sì di aumenti contrassegnati da uno zero davanti alla virgola, ma è altrettanto vero che ci sono molte province della Lombardia che fanno registrare una situazione negativa. Il segno positivo davanti alla voce numero di imprese attive, oltre a Varese ce l’hanno soltanto Milano (+1.3%), Monza (+ 0.5%) e Sondrio (+ 0.1%); un dato quindi non così scontato, segno che l’economia varesina comincia a dare qualche segnale concreto di ripresa rispetto ad altre importanti realtà produttive lombarde. Discorso diverso invece per il numero degli addetti; in provincia di Varese il loro numero sale dello 0.9% rispetto allo scorso anno. Risultati migliori li ottengono Bergamo (+ 1.5%), Brescia (+1.8%), Como (+1%), Lecco (+1.3%), Mantova (+3.6%), Milano (+4.2%), Monza (+ 3.3%) e Pavia (+ 3.3%). Ma quali sono stati i settori dell’economia varesina più dinamici quest’anno rispetto al 2015? A crescere sono le imprese attive nei settori della fornitura di energia elettrica, gas e aria condizionata (+7%), istruzione ( + 5.6%), attività artistiche e di intrattenimento (+3%), agenzie viaggio (+ 5.1%), assistenza sociale (+ 2.7%), commercio all’ingrosso e al dettaglio (+0.8%) e agricoltura (+ 0.4%). Ancora con il segno meno davanti purtroppo, settori importanti del tessuto produttivo della provincia di Varese e che rappresentano il vero termometro dello stato di salute dell’economia locale, come il manifatturiero (- 1.7%), costruzioni (- 0.7%), attività immobiliari (- 1.3%); male anche le attività impegnate nell’estrazione di minerali (- 4.3%) e trasporti (- 1.7%). Anche per quanto riguarda il numero di addetti, nel tessuto produttivo della provincia di Varese, si assiste a una netta divaricazione tra i comparti che hanno incrementato il numero di assunti nel 2016 rispetto all’anno precedente. Col segno positivo davanti troviamo i settori del commercio sia al dettaglio che all’ingrosso, trasporti, servizi di comunicazione e informazione, attività professionali, agenzia viaggio, servizi di supporto alle imprese, istruzione, assistenza sociale e attività di intrattenimento. A soffrire e a perdere occupati sono invece l’agricoltura (- 4.7%), minerali (- 10%), manifatturiero (- 0.1%), fornitura di acqua (- 12.6%), costruzioni ( – 7.3%), attività immobiliari ( – 10.8%) e fornitura di energia elettrica, gas e aria condizionata ( – 4.8%). Allargando lo sguardo sul sistema lombardo, la nostra regione chiude il 2016 con 818 mila imprese attive e circa 3.8 milioni di addetti; numeri che ne fanno la prima regione italiana, pesando il 16% a livello nazionale come numero di imprese. La Lombardia va bene in Italia; tra le prime quindici province tre sono lombarde, Milano, Brescia e Bergamo, mentre il numero di imprese varesine “pesa” l’1.2% a livello italiano, con Varese che si piazza al ventitreesimo posto nazionale