Un appello per Simone «Torna a casa da noi»

A tre mesi dalla scomparsa di Simone Pedron, che il 2 settembre scorso ha compiuto 17 anni, i genitori lanciano un nuovo appello al ragazzo. «Torna a casa da noi». Simone è uscito di casa alle 11.20 del 22 agosto scorso. Indossava jeans lunghi, una felpa nera e un k-way verde militare. Era in sella alla sua bicicletta poi ritrovata vicino alla fermata dei bus di Varese. Ai genitori il ragazzo, che come tanti vive i disagi dell’adolescenza, ha lasciato una lettera chiedendo di non cercarlo.

Appello ovviamente ignorato dalla madre e dal padre del ragazzo preoccupatissimi: la sua scomparsa è stata immediatamente denunciata alla polizia. I genitori dopo settimane d’attesa, quando anche la traccia dei due cellulari del ragazzo si è rivelata vana (entrambi i telefoni sono spenti da tre mesi), hanno reso pubblica la notizia: la madre del ragazzo ha lanciato un appello attraverso “Chi l’ha visto?” e “Uno mattina”. C’è una pagina Facebook dedicata alle ricerche di Simone.

L’ultima segnalazione è di un giovane che avrebbe riconosciuto Simone, alto un metro e 75, capelli e occhi castani, corporatura esile, a Castronno su uno dei bus in sostituzione della linea ferroviaria. Simone avrebbe raccontato al ragazzo di voler intraprendere il cammino di Santiago: tutti gli 800 chilometri. Oggi i genitori parlano a quel figlio lontano: «Ciao Simone. Oggi siamo noi chi ti scriviamo una lettera e speriamo con tutto il cuore che tu riesca a leggerla. Sono passati tre mesi dal giorno della tua partenza, da quel giorno quando tra mille pensieri, abbiamo letto le tue parole che ci parlavano di scelte difficili e di desiderio di libertà. Hai scritto che non avremmo dovuto cercarti ma sicuramente avrai anche pensato che, con tutto il bene che ti vogliamo, non ti avremmo ascoltato».

Mamma e papà continuano: «Ci hai detto di continuare con la nostra vita, ma sai benissimo che nella nostra vita ci sei anche tu. Da quel 22 agosto ogni giorno è passato lentamente, sempre in attesa di qualche notizia, con disperazione e tanta paura per non avere la minima idea di dove tu potessi essere. Simone, nonostante tutto, oggi siamo convinti che tu sia perfettamente in grado di pensare a te stesso. Non abbiamo alcuna intenzione di obbligarti a condurre una vita che non sia quella scelta da te e,

con una sincerità che nasce da un profondo affetto, ti promettiamo che sarai soltanto tu a prendere qualsiasi decisione che ti riguarda: scuola, lavoro o luogo dove vivere». C’è un solo desiderio: «Come ti abbiamo detto diverse volte devi essere convinto di poter contare sempre su di noi e per qualsiasi gesto che puoi avere fatto nei nostri confronti puoi essere certo del nostro perdono. Viviamo ogni giorno con il desiderio di riabbracciarti e di avere tue notizie e, come noi, anche i tuoi fratelli, nonni, zii e tutti quelli che ti vogliono bene. Ciao Simone dacci tuoi notizie. Ti aspettiamo».

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