New York, 10 set. (TMNews) – Un errore umano. Sembra questa la causa del blackout che ha lasciato ieri cinque milioni di utenti senza corrente elettrica in California, Arizona e Messico. Un impiegato della società elettrica Aps avrebbe commesso una svista durante una manutenzione. I tecnici sono al lavoro da ieri e l’elettricità è tornata in gran parte delle aree rimaste al buio. Ma l’allarme resta alto. Le autorità hanno invitato gli utenti a limitare al massimo il consumo di corrente, perché la rete è ancora fragile e potrebbe crollare di nuovo da un momento all’altro.
A San Diego è tornata la corrente a 1,4 milioni di utenti, ma oltre 1 milione resta al buio e alcune scuole sono rimaste chiuse. Ci vorranno almeno 24 ore, secondo la società San Diego Gas & Electric, per tornare alla normalità. Meglio in Messico, dove la rete elettrica è stata riallacciata al 97 per cento degli utenti colpiti dal blackout.
I guai sono cominciati alle 3.30 pomeridiane di giovedì (le 21.30 in Italia) a Yuma, in Arizona. Un dipendente della società elettrica Aps, il maggiore produttore dello Stato, era impegnato in un normale intervento di manutenzione. Ma qualcosa è andato storto ed è scattato il gigantesco blackout, che si è diffuso in California e in Messico creando gravi disagi.
L’aereoporto di San Diego è rimasto chiuso per tutta la giornata di ieri. Nel caos anche gli ospedali: “Siamo stati in emergenza tutto il giorno – ha detto Gary Fybel, direttrice del principale ospedale di San Diego – abbiamo dovuto rimandare quasi tutti gli interventi chirurgici, tranne i più urgenti”. Sulle strade, incidenti e lunghe code alle pompe di benzina.
I protocolli di sicurezza, secondo un portavoce della Aps, avrebbero dovuto restringere il cortocircuito alla sola area di Yuma, ma qualcosa è andato storto. “Stiamo conducendo delle indagini interne per stabilire il motivo per cui non sono scattate le operazioni di sicurezza”, ha detto il portavoce.
A24/Tam/Kat
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