Un esercito di solidarietà. E quella spesa che fa bene

Ieri in oltre 300 supermercati in provincia di Varese si è svolta la Colletta Alimentare, giunta alla 21ma edizione

«Se tutti dividessimo ciò che possediamo, nessuno resterebbe indietro». Lo dicono non come una frase fatta, ma come un concetto tanto reale da poter essere una soluzione a molteplici problemi. Lo dicono convinti i volontari che ieri si sono presentati davanti agli ingressi di oltre 300 supermercati disseminati su tutto il territorio provinciale per far “vivere” la ventunesima giornata della Colletta Alimentare, che promossa dal Banco Alimentare è, oggi come oggi, una delle più importanti “armi” che in tutta Italia per combattere la piaga della povertà.

Una vera e propria carica di volontari, quasi 2.500 tra cui tanti giovanissimi, quella che ieri ha voluto esserci. «Non bastano le parole, occorre l’impegno. Piccolo o grande, ciascuno deve fare ciò che può per aiutare il prossimo» spiegano, con indosso già la pettorina gialla che li identifica davanti all’ingresso del supermarket di piazza Repubblica.

E se il dato relativo al numero di volontari che si sono mobilitati già da solo fa impressione, leggere gli alti dati relativi all’impegno che la Colletta Alimentare richiede ma soprattutto agli straordinari risultati che grazie all’iniziativa vengono raggiunti, lo è ancora di più. «Lo scorso anno sulla parte del territorio di cui ci occupiamo sono state raccolte 135 tonnellate di cibo, un record per la nostra zona» spiega , responsabile della Colletta per la Onlus “Non Solo Pane”, quella che coordina l’evento nel Nord della provincia, presentando l’appuntamento svoltosi ieri. «Noi speriamo che il dato migliori ulteriormente perché, purtroppo, cresce anche la domanda: ormai sosteniamo come associazione circa 2.200 persone, circa 600 famiglie suddivise a metà tra italiane e straniere. E chi ha più bisogno sono adulti tra i 30 e i 55 anni» continua Bregonzio.

In tutto sono una sessantina le associazioni che operano nell’ambito del sostegno agli indigenti che riceveranno preziose derrate grazie alle quali sfamare i più bisognosi. Tutte associazioni che operano sul territorio della provincia di Varese.

Il cibo della Colletta permette alle associazioni di coprire il fabbisogno per molti mesi, fino a fine marzo per “Non Solo Pane”, quasi un anno per la “San Vincenzo”.

In campo ci sono anche gli Alpini, una collaborazione ormai “rodata” che ha visto la presenza di 576 penne nere in tutta la provincia invitare chi si recava ieri a fare la spesa ha donare qualcosa anche a chi ne ha più bisogno, mentre la Croce Rossa ha messo a disposizione i mezzi per il trasporto delle derrate.

La Colletta Alimentare è geniale nella sua semplicità: al “donatore” viene consegnata dai volontari all’ingresso dei supermercati una borsa gialla oltre al volantino che illustra l’iniziativa. Il “donatore” è invitato, mentre fa la spesa per sé, ad acquistare cibo anche per i meno abbienti in base a un elenco di prodotti illustrato dai volontari. È chiaro che non possono essere donati generi deperibili. Molti supermercati, tra l’altro, hanno messo in offerta merce come pasta, passata di pomodoro o olio, in modo che il donatore potesse acquistarne in maggiore quantità per una cifra eventualmente prefissata. Una volta pagata la spesa, la borsa viene consegnata ai volontari che consegnano un biglietto di una semplicità e di una forza disarmante. Campo bianco, una sola parola in rosso: “Grazie”.