– Il Baff cresce e apre nuove opportunità per la città. «L’anno prossimo perché non fare un “fuori Baff”, sulle orme del “fuori salone” di Milano?». A proporlo è , parlando da spettatore assiduo del festival più che da presidente di Prealpi Gas.
Venerdì sera era alla festa di chiusura in piazza San Giovanni e, al termine della serata, ha incontrato molti degli invitati sotto lo Spazio Festival in un altro locale alla moda della città, così ha fatto una riflessione che guarda al futuro.
«Soprattutto negli ultimi due anni – ragiona Montani – la manifestazione si è consolidata molto, con una grande partecipazione popolare a tutte le serate. Credo che a questo punto sia giunto il momento di allargare a tutta la città le possibili ricadute del grande afflusso di persone della settimana del festival. Come a Milano per il Salone del mobile, che con il tempo è ormai diventato un evento che va ben oltre i confini della fiera,
credo che anche il BA Film Festival potrebbe seguire quel modello per allargare i propri confini».
Paolo Montani pensa ad un vero e proprio “fuori festival”, o «fuori Baff», come lo definisce lui: «Non penso ad una cosa organizzata dall’alto, ma alla possibilità per locali, ristoranti e attività commerciali di vario genere di mettere a punto un programma di iniziative collaterali nel corso della settimana del Festival, con le quali attirare il pubblico del cinema. Da un lato si genererebbero ricadute significative per il commercio locale, dall’altro si potrebbero attrarre nuovi spettatori per il Baff».
Come accade per il “fuori salone” nel periodo della fiera del mobile di Rho, il “fuori Baff” potrebbe diventare un evento nell’evento: l’organizzazione non dovrebbe fare altro che coordinare un programma di iniziative collaterali, magari attribuendo un logo ad hoc al calendario del “fuori Baff”.
D’altra parte il successo travolgente delle ultime due edizioni, anche grazie alla formula dell’ingresso libero alle proiezioni cinematografiche, introdotta dal direttore artistico , potrebbe facilmente stimolare i commercianti e i ristoratori della città a sfruttare l’onda lunga del festival per poter proporre eventi e iniziative coerenti con la settimana del cinema, magari invitando gli stessi protagonisti a partecipare.
Anche questa potrebbe rivelarsi una di quelle «ricadute economiche concrete per la città e per il territorio» che il sindaco attribuisce come motivo di successo della formula del BA Film Festival.