La domanda è semplice: com’è essere tra i cinque finalisti al premio letterario Zocca Giovani? La risposta è altrettanto semplice: «Bello. Molto, molto bello». Parlare di libri e non soltanto con , gallaratese di 35 anni, autore di “Masnago” (Marsilio), già tra i cinque finalisti al premio Berto 2016 e adesso tra i cinque finalisti al premio letterario Zocca Giovani è un’esperienza. Fiorina è modesto, sincero e appassionato. In una parola è vero. E l’essere inserito tra i cinque finalisti di due dei premi letterari più importanti in Italia non lo scompone.
Quella di “Masnago”, uscito un anno fa, non è una storia di sport (il rimando al basket per gli appassionati è automatico) ma è una storia di vita e di speranza. Che potrebbe essere raccontata in ogni provincia italiana. C’è dell’amore nella voce di Giovanni quando racconta del suo libro. Opera prima. E c’è dell’emozione autentica (come le parole vergate sulla carta) quando ti racconta di Zocca. Del sabato passato nella città natale, e nel rifugio,
di Vasco Rossi. In due parole: Il Poeta Rock italiano, che della giuria del premio fa parte.
A marzo fu proprio Vasco a postare sui suoi profili social una foto di sé con davanti tutti i titoli dei libri selezionati per il premio che la sua città assegna. “Masnago” era in cima alla pila, sotto gli occhi del Blasco nazionale. «Quello scatto lo ripostai subito – racconta Fiorina – E fu profetico. Di tutti i libri in quella foto soltanto il mio è stato selezionato tra i finalisti. Grazie» aggiunge Giovanni.
Che spiega come «già essere tra i finalisti è un onore. Questo non è un premio per soli esordienti, ci sono anche scrittori affermati. Essere selezionati è stato un sogno». E ancora: «La giuria è composta di figure di primo piano nel panorama culturale italiano. Una qualità altissima. Ed è stato bello constatare che su quei libri selezionati i giurati hanno investito tempo. Leggendo, studiando, valutando. Non puntando per forza sui grandi nomi, ma valutando il libro in sé».
Sabato scorso Giovanni era a Zocca. La domanda è d’obbligo e la scusa per farla senza sembrare una mitomane che chiede di una star a qualcuno che ha tutte le carte in regola per avere un grande successo arriva proprio da quella foto postata da Vasco. «Era a Zocca quel giorno, abbiamo tutti pensato fosse una fortuna perché ovviamente non è sempre lì – risponde Fiorina – C’è stata per tutto il giorno l’incertezza. “Forse viene”. Poi invece no. Ma sabato sera eravamo tutti a cena con il sindaco di Zocca. Parliamo di realtà diverse: il sindaco di Zocca è qualcuno che per anni ha guidato la corriera sulla tratta Zocca – Bologna e lo conoscono tutti. Ha preso il telefono e ha detto: “Sentiamo se Vasco ci raggiunge a cena”».
Silenzio. «Ciao Righetto sei con Vasco? – chiede il sindaco – Ci raggiunge per cena? Gli presento i finalisti del nostro premio». Vasco era impegnato e stanco ma il sindaco incredibilmente ha risposto: «Allora vi raggiungiamo noi». L’incontro però non c’è stato. «Ma ad ogni angolo di Zocca lo ritrovi. E non è la rockstar. È uno di loro. I poster in edicola, le foto al bar. Ho visto due suoi concerti e l’ho scoperto tra i 20 e i 22 anni, studiandolo. Non sono un fan accanito, sarebbe mancanza di rispetto verso chi lo è davvero. Ma io scrivo. E la musica può piacere oppure no. Ma se tu scrivi, davanti a lui non puoi che inchinarti».
Il 27 agosto, ovviamente a Zocca, sarà proclamato il vincitore. La qualità dei libri in concorso è così alta che quest’anno qualcuno ha pensato ad un ex aequo. E “Masnago” c’è. E con Giovanni Fiorina ci sono anche il resto della provincia e di Varese. Per un libro splendido che insegna a vincere.