Non siamo immobili, non ci crogioliamo nel passato e non viviamo la vita di ieri (forse nemmeno quella di oggi, perché ne vogliamo una migliore domani). Non facciamo sconti a nessuno, nemmeno a noi stessi. Non proviamo invidia né gelosia, non crediamo di essere i primi e non scriviamo per noi, per altri o nel nome di una gloria che fu. Ci unisce l’odore della battaglia, il piacere di metterci la faccia, la tentazione a cui sempre cediamo di buttarci in mezzo alla gente.
Veniamo folgorati da un’idea, da una storia, dal coraggio, dalla diversità (ma solo perché vogliamo renderla normale per tutti), a volte dalla follia. Preferiamo un amico o un nemico vero a tanti finti amici. Adoriamo essere bambini di un anno che hanno davanti una vita ancora tutta da scrivere piuttosto che faraoni con un secolo di vita che pensano di averle già viste tutte, quindi rispondono prima alla loro corona che ai cittadini e al territorio. Tra noi c’è feeling, colpo di fulmine, intuizione, passione, amicizia, sostegno. E se ci dicono che per avere futuro devi lasciare Varese come hanno fatto tanti altri prima di noi, la risposta è questa: andatevene voi perché non ci muoviamo da qui e crediamo ancora di più in quello che facciamo e raccontiamo. In virtù di queste affinità elettive e di un’idem sentire, ci siamo stretti la mano – senza troppi complimenti, sentivamo che era giusto farlo e l’abbiamo fatto, tutto qui – in un patto non di soldi ma di sangue: da oggi La Provincia e Rete 55 combattono assieme le vostre battaglie anche se le loro identità, i loro editori e i loro giornalisti restano diversi, ma non distanti. Se prima avevate bisogno di una mano, adesso ne troverete due: le nostre. Giocatori diversi con lo stesso obiettivo: scendere in campo come una squadra, senza tradire una maglia su cui c’è un solo nome, il vostro. La carta che va in tv e la tv che va sulla carta, per poi fare un giro insieme sul web: ecco la nostra risposta ai tempi che cambiano. Non è vero che la gente è stufa dei giornali e della televisione, li vuole solo diversi. Più umani. Più immediati, pratici, diretti, veri, moderni. Uniti, vicini, forti.
Ps: Matteo Inzaghi e Nicolò Ramella, è un onore giocare questa nuova partita insieme a voi.