– Un impresa davvero al limite delle possibilità umane quella affrontata e portata a termine da , 49 anni, originario di Laveno Mombello e residente nel lecchese, il quale in un mese ha attraversato in solitaria l’oceano Atlantico, a bordo di una Star, una piccola imbarcazione di soli sette metri, con cui solitamente si naviga soltanto sotto costa.
Un’impresa sportiva, ma anche umana e psicologica, che somiglia parecchio a quella compiuta nel 2016 dal leggiunese che in 52 giorni aveva attraversato l’Atlantico su una barca a remi.
Noseda che nel corso della sua traversata ha perso quasi diciannove chili ha navigato da Tenerife nelle Canarie, fino ai Caraibi, con sosta a Capo Verde e purtroppo un naufragio finale sulle coste di Santa Lucia. In un mese di traversata oceanica solitaria, il velista lavenese ha compiuto circa 3500 miglia stabilendo un guinness dei primati, perché mai nessuno prima di lui aveva attraversato l’Atlantico a bordo della sua Star Pa2sh, che dopo il naufragio è per fortuna stata ritrovata e che tenterà di riportare in Italia.
Noseda da uomo di lago è stato appassionato sin da piccolo agli sport acquatici; una passione che lo ha portato a 49 anni a provare e a vincere l’incredibile sfida di attraversare l’Atlantico con un’imbarcazione Star, opportunamente modificata per sostenere una traversata oceanica.
Il velista lavenese ha “abitato” per un mese in uno spazio di circa due metri quadrati per un’altezza di circa 80 centimetri nel punto più alto; di fatto come una tenda canadese, anche se leggermente più bassa. L’alimentazione di Noseda si è basata su cibi pronti che sono stati testati nelle ultime missioni spaziali; l’atleta varesotto si è nutrito anche di legumi, frutta secca e ovviamente di acqua in bottiglia.
Noseda accompagnato dalla moglie Silvia, ha fatto rientro in Italia venerdì; tantissimi i complimenti ricevuti anche su Facebook per la sfida vinta. Un’impresa che ha ottenuto diverse partnership, compreso quella del gruppo “Velisti su Facebook” che è diventato media partner. Silvia la moglie di Noseda ha tenuto una sorta di diario di bordo virtuale proprio sui social network, aggiornando il pubblico sulla traversata dell’oceano del marito; dagli incontri con le balene ma anche con gli squali, le preoccupazioni e le angosce degli ultimi giorni per la fine delle scorte di cibo e il naufragio, ma soprattutto la gioia all’arrivo.