I sogni di Abraham continuano ad avverarsi. Domenica, all’oratorio di Casbeno di via Ariberto da Intimiano, alle 12, ci sarà un pranzo solidale i cui proventi saranno devoluti alla costruzione di un mulino a Wellele, il villaggio di Abraham, il ragazzo etiope che viveva a Calcinate del Pesce e che è venuto a mancare nel 2011.
La storia di Abraham la conoscono tutti: era arrivato a Varese nella speranza di guarire da una malattia genetica (la neurofibromatosi). Nella nostra città ha trovato una famiglia adottiva e molti amici. Nonostante fosse ben integrato, il giovane ha continuato a mantenere un legame con la sua terra di origine dove si era recato per incontrare i suoi fratelli e per sposarsi. La morte è sopraggiunta nel gennaio 2011, lasciando un grande vuoto in chi lo aveva conosciuto. Per continuare i suoi progetti, amici e famigliari italiani hanno creato l’associazione Progetto Abraham che, in questi anni, ha già costruito un pozzo e distribuito lampade fotovoltaiche a Wellele, villaggio dove ancora vivono un fratello e una sorella di Abraham.
«Attualmente gli abitanti di Wellele portano i cereali a macinare in un altro villaggio, cosa che richiede costi per il trasporto e per l’affitto del mulino. Da qui l’esigenza di dotare Wellele di un proprio impianto – spiega Paola Belli, presidente dell’associazione Progetto Abraham – Si tratta di mulini a motore, alimentati a benzina, e che sono molto diffusi in ambito rurale. Affianco al mulino sorgerà una casetta con un magazzino per stoccare le farine prodotte. La casetta sarà in pietra e verrà costruita dagli abitanti del villaggio, mentre il mulino verrà acquistato ad Addis Abeba e poi montato in loco».
«Il lancio del progetto è partito lo scorso anno, quando abbiamo identificato, con il responsabile del villaggio, il terreno dove verrà edificato il mulino. Ora siamo in attesa del permesso statale, che è in stand by – continua la presidente – Una persona dell’associazione nei prossimi mesi si recherà sul luogo per risolvere le questioni burocratiche, cosa che non è facile da fare da lontano. Stimiamo che, entro la fine del 2018, il mulino dovrebbe entrare in funzione ».
«Il pranzo è il nostro evento associativo annuale – conclude la presidente – Durante il pomeriggio, con una mostra di foto, faremo vedere quello che sta succedendo in Etiopia per via delle tensioni che riguardano il sud del Paese. Una situazione allarmante è legata alla forte siccità che sta colpendo il Paese e alla gestione delle poche risorse idriche presenti sul territorio. Sono notizie che non arrivano sulle prime pagine dei giornali e che noi vogliamo raccontare».
Il pranzo prevede, a scelta, un “menù carne” a base di zignì (spezzatino tipico etiope), un “menù vegetariano” con verdura e legumi e un “menù bimbo” con pasta al pomodoro. Il pranzo è a offerta libera a partire da 20 euro (5 per i bimbi). Per prenotarsi, entro domani, chiamare il numero 347/1180432.