Un parassita mortale nel lago? Che bufala a Porto Ceresio

PORTO CERESIO L’avvertimento è da brividi. Se fosse vero. Ma così non è. Ciononostante ha creato ben più una preoccupazione sulle rive del Ceresio. Con una serie di persone allarmate dall’inquietante volantino anonimo affisso l’altra notte all’altezza delle spiaggette del lungolago di Porto Ceresio. Foglio formato A4, senza firma, con una scritta che decisamente attira l’attenzione. «Nel lago – si legge –  è presente una forma di parassita asiatico. Vi consigliamo di non fare il bagno perché

questo virus vi mangerà gli organi interni! Sette pesci su dieci muoiono per colpa del parassita. NB: Il parassita asiatico si è formato per l’accumulo delle feci presenti nel lago. Secondo la classifica dei laghi più inquinati, il nostro lago è il primo. Quindi seguite questo consiglio: non contribuite all’inquinamento del nostro lago».
Queste le parole dei volantini. Li hanno trovati i primi frequentatori del lungolago ieri mattina. Affissi nei pressi dei lidi di Porto Ceresio. Abbastanza, dunque, per creare un vero e proprio giallo. Risolto, però, giusto il tempo di seguire le segnalazione e arrivare ad avere in mano i famigerati “avvertimenti”. A smontare il caso sul nascere, infatti, ci hanno pensato Comune, assessorato alla Sicurezza, Protezione civile, polizia locale e carabinieri. Recuperati i fogli, la cui presenza si è sparsa in paese fin dalla prima mattinata di ieri, non ci è voluto poi molto a capirne l’infondatezza. Nessun timbro di enti e istituzioni e nessuna firma.
Provocazione ambientalista? Scherzo di cattivo gusto? Sabotaggio turistico? Goliardata estiva? Queste le ipotesi in campo.  «Ovviamente – chiarisce l’assessore alla Sicurezza, Valter Corte, dopo le opportune verifiche – su quel foglio non è scritto niente di vero. Non c’è alcun parassita e nessun allarme». Anche perché il Lago Ceresio nel versante italiano è già sostanzialmente non balenabile. E non per misteriosi virus. Semplicemente perché le sue acque sono ancora in attesa del via libera dell’Asl di Varese che ha il compito di monitorarle. I volantini ritirati sono ora in mano ai carabinieri della stazione di Porto Ceresio e alla polizia locale, per le opportune verifiche del caso. «L’importante – segnalano però del Comune – è fare subito chiarezza. Non c’è nessun parassita pericoloso nelle acque. Che anzi stanno lentamente migliorando la loro qualità». «Evidentemente – ha sorriso poi la popolazione – il caldo può dare decisamente la testa». Perché dopo la fine del temuto “pericolo” il volantino ha ottenuto il solo risultato di strappare un sorriso. Dati scientifici alla mano, poi, le condizioni del lago Ceresio mostrano una qualità delle acque che negli ultimi tre prelievi di aprile, maggio e giugno rientrano nei limiti previsti dalla legge. Valori che se si dimostreranno costanti nell’andare del tempo potrebbero, parola di Asl, «far ottenere un giudizio di idoneità alla balneazione già dalla stagione 2011». Questo è quanto emerso dalle ultimi analisi scientifiche, diffuse proprio ieri, che spengono sul nascere ogni possibile speculazione. Una sorta di autogol per la mano anonima che ha cercato di “inquinare” il clima sulle sponde del Lago Ceresio.

b.melazzini

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