FAGNANO OLONA – Un episodio curioso e controverso si è concluso con la condanna di un pastore e agricoltore noto a Fagnano Olona. Sarebbe stato lui, l’11 settembre 2019, a bloccare l’ingresso del municipio con il suo gregge, creando disagi per i cittadini e per l’amministrazione. L’uomo è stato condannato a un mese di reclusione e dovrà risarcire il Comune con una somma di 2.000 euro, in quanto il Comune si era costituito parte civile nel processo. L’accusa era interruzione di pubblico servizio.
L’incidente avvenne quando l’uomo avrebbe portato il suo gregge davanti al castello visconteo, sede del municipio, fermando l’ingresso per alcuni minuti. Secondo l’accusa, avrebbe agito con l’intento di ottenere il reddito di cittadinanza, una tesi sostenuta anche dall’allora sindaca Maria Elena Catelli, che ha dichiarato di aver avuto contatti con l’uomo riguardo alla sua richiesta, la quale avrebbe sollevato la voce in diverse occasioni. La sindaca ha raccontato che dopo un incontro in cui l’uomo aveva alzato i toni, aveva deciso di non intrattenere ulteriori comunicazioni con lui.
L’imputato, difeso dall’avvocato Letizia De Carlo, ha sempre sostenuto di non aver messo in atto una protesta intenzionale, spiegando che stava semplicemente passando con il gregge che stava conducendo al pascolo. Il pastore ha dichiarato che non aveva alcuna intenzione di bloccare i servizi comunali e che, anzi, aveva collaborato affinché le persone potessero entrare negli uffici. Durante la sua testimonianza, ha anche precisato di essere consapevole che il reddito di cittadinanza va richiesto all’INPS e non al Comune.
L’imputato non è nuovo a episodi di conflitto, soprattutto nei confronti dei proprietari terrieri dove spesso lasciava pascolare i suoi animali. Conosciuto in paese per le sue intemperanze e per il suo spirito anarchico, l’uomo aveva già avuto scontri con le autorità locali in passato. Nonostante la difesa abbia cercato di minimizzare l’accaduto, il giudice ha ritenuto che il suo gesto abbia effettivamente interferito con l’ordinaria attività del Comune, portando così alla sua condanna.