Ha parlato anche varesino il concistoro celebrato ieri in Vaticano da Papa Francesco. Non perché ci fossero porporati della provincia di Varese pronti ad essere elevati cardinali, ma per la presenza di Riccardo Ezzati Andrello, arcivescovo di Santiago del Cile e presidente dei vescovi cileni, il quale ha numerosi parenti tra Brenta, Cittiglio e Gavirate.
La delegazione a supporto del neoporporato era formato da una novantina di persone, provenienti dalla nostra provincia e tra questi oltre a nipoti, cugini e amici provenienti dalla provincia di Varese, c’era anche Raffaele Cattaneo, presidente del consiglio regionale della Lombardia, accompagnato da moglie e figli e grande amico di Ezzati.
La gioia dei parenti
«Abbiamo con lui un rapporto molto stretto, ci sentiamo spesso telefonicamente – ha ricordato Annarita Ezzatidi Brenta, figlia del fratello del neocardinale – per noi è una grande emozione e gioia; mio zio sente molto la responsabilità di cui è stato investito dal Pontefice con questa nomina».
L’ultima volta dell’arcivescovo Ezzati in provincia di Varese è stato la scorsa estate; visto lo stretto legame con il nostro territorio ed i suoi parenti c’è da giurare che la nomina a cardinale non lo allontanerà da Varese.
Il neocardinale che è nativo del Veneto ed ha 72 anni è un cosiddetto “papabile” in un eventuale prossimo conclave, fino al compimento degli 80 anni. «Mio zio è una persona molto semplice ed umile ed assomiglia in questo al Papa – ha sottolineato la nipote – si è sempre interessato alla sua famiglia e con lui abbiamo condiviso i momenti belli e i momenti brutti».
«Persona straordinaria»
Non è un parente ma visto lo stretto rapporto è come se lo fosse, Raffaele Cattaneo, anch’egli presente ieri mattina al concistoro accompagnato dalla moglie ed i tre figli, adottati proprio grazie all’aiuto di Ezzati. «In famiglia lo chiamiamo zio Ricardo – ha raccontato Cattaneo – è una persona di straordinaria umanità, cordialità e semplicità; colpisce molto il modo con cui si relaziona con le persone e soprattutto con i bambini ai quali ho visto mettere la mitria in testa da lui; in questo ricorda molto il Papa».
Una cerimonia semplice quella del concistoro secondo lo stile che contraddistingue il Pontefice e anche lo stesso neocardinale, come papa Francesco cresciuto nella chiesa dell’America Latina.
«Sono andato a Roma da semplice fedele – ha concluso il presidente del consiglio regionale – sono stati due giorni intensi e straordinari, vissuti insieme a tutti coloro che hanno partecipato a questo importante momento».
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