– Accam, al Movimento Cinque Stelle non tornano i conti: «Busto paga per smaltire i propri rifiuti ben 740mila euro all’anno in più della media sul mercato». E il comitato di quartiere spera in qualche ripensamento in aula al voto sul documento di indirizzo che sposterà al 2021 la data di scadenza dell’inceneritore. Ai grillini di Busto, oggetto degli attacchi del sindaco Emanuele Antonelli in commissione ambiente, non tornano i conti sul piano industriale Accam. Nel documento che hanno sventolato di fronte ai consiglieri,
che «riporta le tariffe di conferimento che paghiamo a Busto Arsizio e le tariffe che invece pagano altri comuni a noi vicini non facenti parte del consorzio Accam», la consigliera Claudia Cerini fa notare come il comune di Busto «paghi sempre tra il 20 e il 30% in più rispetto al mercato della Lombardia – e non parliamo di mercato nazionale come ha fatto invece il sindaco Antonelli, perché non è verosimile pensare che andremmo a conferire in altre regioni – con il paradosso dei rifiuti ingombranti per i quali stiamo spendendo il 200% in più». Il calcolo dei Cinque Stelle fa 740mila euro all’anno di “extra” a carico dei cittadini, ben 3,7 milioni di euro nei cinque anni di vita ulteriore dell’impianto di Borsano. Intanto, a suonare la “sveglia” a Borsano ci prova Emanuele Fiore, che invita il quartiere a partecipare in modo numeroso all’incontro pubblico sullo studio epidemiologico sugli effetti sulla salute dell’inceneritore delle Ats Insubria e Città Metropolitana, in programma domani sera nel salone delle associazioni di via 24 Maggio 5.