Una maxi-pista ciclabile collegherà i centri di Busto e Castellanza a Gallarate: il progetto è quasi pronto, ora è caccia ai fondi del Patto per la Lombardia dedicati alle infrastrutture. «Una grande opera» la descrive il sindaco Emanuele Antonelli. Quasi cinque milioni di euro la stima effettuata dai tecnici dell’assessorato ai lavori pubblici: il percorso ciclopedonale correrà lungo l’asse del Sempione e si diramerà verso i centri storici delle tre città.
«Alla presentazione del Patto per la Lombardia, che mette a disposizione ingenti risorse dello Stato per progetti infrastrutturali sui territori delle varie province, il governatore Roberto Maroni ci ha espressamente detto che sarebbero stati premiati i progetti di respiro sovracomunale – racconta la genesi dell’iniziativa il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli – così insieme ai sindaci di Castellanza e Gallarate abbiamo iniziato a ragionare su quelle che sarebbero state le esigenze comuni, ed è emersa l’idea di una grande opera per l’ambiente e la qualità della vita dei nostri cittadini. Vorremmo realizzare un percorso ciclopedonale che metta in comunicazione le tre città». L’intento è anche quello di ricucire quella che appare ormai come una “città continua” tra i tre Comuni con un’opera che attualmente manca. E che è perfettamente in linea con lo slogan lanciato dal sindaco Antonelli “Il bello di vivere a Busto”.
Per passare dall’idea ad una prospettiva di concretizzazione, il sindaco ha dato mandato all’assessore alle opere pubbliche Alberto Riva. «Lo studio di fattibilità è in fase di definizione – sottolinea l’assessore alla partita – stiamo ragionando su un progetto di una pista ciclabile del costo stimato di 4 milioni e 900mila euro circa. Verrebbe realizzata lungo l’asse del Sempione, tra Gallarate e Castellanza, collegando alcuni tratti già esistenti e diramandosi, per quel che riguarda Busto, verso il centro cittadino attraverso la via XX settembre e il viale Duca d’Aosta».
Il tracciato ciclopedonale correrebbe parallelo alla statale del Sempione: in parte, a Gallarate ma anche per un tratto a Castellanza, già realizzato, mentre a Busto Arsizio praticamente tutto da sviluppare, se togliamo i brevi tratti attorno alle rotatorie di via Minghetti e via dei Sassi e l’attraversamento sulle passerelle dei Cinque Ponti. Ma oltre all’asse del Sempione, ancora più ambiziosa appare l’idea di far correre una pista ciclopedonale anche lungo due arterie fondamentali del traffico cittadino come via XX Settembre e viale Duca d’Aosta. In questo caso i controviali potrebbero aiutare, come già proposto più volte in passato. Il risultato sarebbe una piccola “autostrada delle biciclette” che metterebbe in comunicazione tre centri che hanno già una fortissima propensione al traffico “interno”, come già dieci anni fa mise in chiaro uno studio dell’università Liuc, dimostrando che la maggiorparte del traffico dell’Autolaghi tra Gallarate e Legnano è frutto di spostamenti interni all’Altomilanese e non da e verso la metropoli milanese. Ora non resta che attendere quel che decideranno governo e Regione per la distribuzione dei fondi del Patto per la Lombardia. Di certo, Busto sta mostrando grande volontà di puntare forte sulla mobilità dolce: l’assessore Riva ha già messo in rampa di lancio il progetto di chiusura dell’anello ciclabile tra cimitero e ospedale con un primo lotto di realizzazione del tratto tra via Togliatti e via 25 Giugno e di rifacimento del tratto devastato dalle radici delle piante in viale Trentino, mentre la riqualificazione di via Lonate, prevista con il primo lotto in estate, regalerà un nuovo tratto di pista ciclabile a fianco dell’arteria.