Una Pasqua per i meno fortunati. Grazie al sostegno della Caritas

Solidarieta’ - Besozzo presente quando c’è da dare una mano al prossimo: «Richieste d’aiuto in aumento»

– Pasqua significa anche pensare ai meno fortunati e alle famiglie in difficoltà. La Caritas e la comunità pastorale di Besozzo hanno proposto, durante il periodo di Quaresima, una raccolta speciale di generi alimentari a favore delle persone bisognose che vivono in parrocchia. I risultati da parte della comunità cristiana besozzese sono stati molto incoraggianti, compresa l’iniziativa voluta dal prevosto don di distribuire alle famiglie un salvadanaio dove raccogliere la decima per i poveri. Un salvadanaio ricavato utilizzando un vasetto delle conserve,

su cui applicare un adesivo con il logo della Caritas San Nicone. Di quanto siano in continua crescita le richieste di aiuto di persone in difficoltà, sia italiane che straniere, lo testimonia lo stesso responsabile della Caritas di Besozzo . «Attraverso il nostro centro di ascolto – spiega Serafini – stiamo notando come i problemi si stiano accentuando per gli italiani, a causa ad esempio di provvedimenti di sfratti esecutivi, pagamenti di utenze e riscaldamento». Continuano a soffrire anche gli stranieri che vivono nel nostro territorio. «Anche questo è un grave problema – continua il responsabile della Caritas San Nicone – alcuni di loro, per superare questa situazione di crisi, hanno scelto di abbandonare l’Italia in cerca di lavoro». La Caritas parrocchiale attraverso il suo centro di ascolto cerca di fare fronte alle esigenze dei bisognosi, attraverso la consegna di pacchi alimentari o nel pagamento delle bollette o con generi alimentari. «Le richieste di generi alimentari sono aumentate – sottolinea Serafini – dobbiamo dire grazie ai nostri benefattori di Besozzo e di Brebbia per il loro supporto che ci permette di elargire ogni mese, pacchi alimentari alle nostre famiglie in difficoltà». La collaborazione tra Caritas e Comune è molto stretta, sia nella gestione del progetto di accoglienza dei sette profughi richiedenti asilo internazionale, sia nell’elargizione di buoni lavoro tramite voucher.