Passerella sul lago sì, passerella sul lago no. Fa discutere non solo sui social network, il progetto di collegamento tra l’Isolino Virginia, patrimonio Unesco che si trova in mezzo al lago di Varese, con la terraferma. A scatenare il dibattito cui partecipano sia addetti ai lavori che semplici cittadini e amanti della natura e del lago, è l’ipotesi avanzata qualche giorno dal Collettivo Sarisc, l’associazione costituita ad hoc da Santo Cassani, che da anni si batte dalla sua Oltrona al Lago a Gavirate a favore del rilancio del lago; progetto di collegamento tra la terraferma e l’Isolino in via di definizione in questi giorni, a livello di dimensioni e costi e che verrà presentato ufficialmente probabilmente a ottobre.
I commenti all’ipotesi avanzata dal gruppo di lavoro di Cassani, il quale ha utilizzato anche un drone per effettuare i rilevamenti, si dividono tra i possibilisti e chi invece reputa che l’Isolino, in quanto tale, debba restare appunto isolato dalle sponde del lago e raggiungibile solo via barca come avviene oggi. «Non bisogna dimenticare che stiamo parlando di un sito Unesco dove in qualunque punto si nascondono reperti archeologici di inestimabile valore e siccome la passerella non può
volare, da qualche parte deve appoggiarsi e in maniera solida, visto che ci deve salire la gente» commenta su Facebook l’architetto Cinzia Robbiati, che ben conosce il nostro territorio. Alcuni cittadini mettono in luce un altro aspetto altrettanto importante come quello economico. «Chi mette i soldi? Pantalone come al solito? Mi rifiuto di pagare le tasse per questi sprechi di denaro pubblico; ci sono ben altre priorità da affrontare» afferma un cittadino gaviratese; il riferimento è all’inquinamento di cui è vittima ormai da anni il lago di Varese. Altri invece pensano alle condizioni in cui versano le strade dei Comuni che si affacciano sul lago varesino e suggeriscono di concentrare i quattrini nell’ambito delle asfaltature e della manutenzione. C’è anche chi si dice favorevole, perché grazie alla passerella ci sarebbero maggiori possibilità di visitare l’Isolino, con il suo museo e il parco, «perché – spiega una cittadina su Facebook – non si può fare ruotare tutto attorno al ristorante». Anche l’ex vicesindaco di Comerio Michele Guariento, esprime perplessità riguardo la realizzazione di una passerella. «Il ponte così come viene presentato non mi convince – afferma – penso che sarebbe un’altra occasione per buttare in acqua altri soldi pubblici, senza considerare i costi di manutenzione, che non vengono mai considerati ma che evitano che l’opera vada a remengo per incuria o inciviltà». Meglio insomma pensare a un’alternativa. «Un bel servizio barca con cui si terrebbe meglio tutto sotto controllo».
Lo stesso Cassani torna sul progetto del Collettivo Sarisc. «La passerella sarebbe collegata alla ciclopedonale in corrispondenza del sentiero, ancora visibile, che portava alla vecchia passerella ora scomparsa, in un punto facilmente raggiungibile da Biandronno. Anch’io preferirei che il nostro Isolino restasse “isolato”, ma il nostro è un semplice esercizio senza alcuna pretesa. Aprire un passaggio pedonale, perché si vedrebbe solo la passerella e non l’antenna nascosta tra gli alberi, potrebbe favorire molti amanti delle nostre bellezze. L’opera non graverebbe sulle spalle degli utenti ma sarebbe coperta dai minori costi di gestione». Un dibattito destinato a proseguire.