Una rivoluzione in condominio E ora chi non paga rischia grosso

Conto alla rovescia per l’entrata in vigore della riforma del condominio, prevista per domani. E subito, s’insinuano, tra i numerosi varesini coinvolti, alcune novità che potrebbero complicare e non poco abitudini e ritmi della vita in comune, dove la condivisione di spazi e, talvolta, di oneri economici crea frequenti dissidi e incomprensioni.

Così, uno dei punti che indubbiamente risulteranno più indigesti ai tantissimi inquilini che affollano i condomini nella nostra provincia, sarà sicuramente la modifica inserita nell’articolo 1135 del Codice civile, sul quale la riforma condominiale incide in misura rilevante, che prevede la necessità di costituire dei fondi ad hoc in attesa dello svolgimento dei lavori.

In sostanza, a cambiare radicalmente le carte in tavola per i condomini che devono affrontare opere nell’interesse di tutti, come cortili, facciate o scale, sarà la tempistica di pagamento alle imprese, che dovrà avvenire in anticipo rispetto allo svolgimento dei lavori.

Insomma, con l’edilizia ormai al collasso, e miliardi e miliardi di debiti che ancora le pubbliche amministrazioni si trovano costrette a dover saldare e il peso finisce per ricadere di nuovo sulle spalle dei privati, che si troveranno costretti a versare il dovuto per le imprese edili prima del via ai lavori.

«Le liti nei condomini sono all’ordine del giorno – commenta , presidente provinciale dell’Associazioni Amministratori Aiac – Si litiga prevalentemente perché i padroni di animali domestici non si curano del fatto che il proprio cane o gatto possa fare i bisogni negli spazi comuni, oppure per l’abuso di utilizzo degli spazi comuni da parte di qualche condomino o inquilino, o ancora perché qualcuno non fa la raccolta differenziata dei rifiuti in modo corretto. Poi qualcuno decide di autonominarsi sceriffo e, a volte, arriva addirittura a farsi “giustizia” da solo”».

Ma, a detta di Leta, a causa della difficile situazione economica di molti, ultimamente i dissidi nascono spesso a causa di condomini morosi.

«Oggi l’art. 63 è stato modificato introducendo la responsabilità dei condomini che non hanno pagato o del soggetto che non sia solvente al momento dell’esecuzione».

E spiega che concretamente la procedura è la seguente: «Si fa un decreto ingiuntivo e si procede esecutivamente nei confronti del moroso. Nel caso in cui qualche fornitore vanti dei crediti, con la nuova riforma, l’amministratore può dare al fornitore il nominativo del condomino moroso e l’azienda può procedere con un decreto ingiuntivo di pagamento direttamente nei confronti del soggetto moroso e non più di tutto il condominio».

Insomma, gestire le controversie tra vicini di casa non è sempre semplice. «Quella dell’amministratore condominiale è una professione ad alto rischio di “bournout” perché l’amministratore deve avere sia competenze tecniche, ma anche competenze relazionali – spiega , psicologa esperta in materia e che tiene dei corsi di formazione all’interno degli aggiornamenti previsti dall’Aiac – L’amministratore deve avere n ruolo di mediatore».

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