Una sana contaminazione mediatica. Che fa bene

L’editoriale del direttore di Rete55 (e nostro direttore editoriale) Matteo Inzaghi

Eccolo, il nuovo corso de La Provincia di Varese. Una donna al timone, giovane, in gamba, capace di coniugare le doti giornalistiche a quelle manageriali, imprescindibili nell’intricata e competitiva epoca attuale.
Una squadra già lanciata a cento all’ora e intenzionata a non rallentare nemmeno di un passo. E un periodo, quello (post)elettorale, denso di fermenti e di novità, preludio ideale di altri film, altri protagonisti, altre storie da raccontare. Chi scrive, come ben sapete, è

uomo di microfono e non di pagina; abituato all’occhio della telecamera più che al profumo cartaceo della impaginazione. E l’auspicio è che questa mia doppia veste giovi sia a Rete55 sia a La Provincia, alleate da una partnership industriale e mediatica che da oggi si consolida, si rafforza, arricchendosi reciprocamente.
Una contaminazione sana, multimediale, ambiziosa e volutamente dissacrante. Per dire a tutti, chiaro e tondo, che le distinzioni di un tempo non valgono più. Che l’informazione è scrittura ed è immagine, è volto ed è parola, è suono ed è silenzio, è semantica e pure semiotica.
È sintesi, che va dritta al cuore dei temi e alla testa di chi guarda, legge, ascolta. È commento, opinione, dibattito. È la capacità di stupirsi, commuoversi, scoprire, eccellere. Di correre per vincere, ma anche di cadere, sbagliare e poi chiedere scusa. Perché l’informazione, quella vera, sa capire e perdonare. Ma non dimentica mai.