Giunto alla soglia dei 43 anni (li compirà il 25 luglio), Alessandro Marzio sa bene cosa significhi vivere la vigilia di una partita importante. Chi meglio del capitano della Varesina può aiutarci a capire cosa ci dobbiamo aspettare dalla finale di ritorno di domenica prossima a Motta di Livenza contro la Liventina Gorghense? Una gara in cui i rossoblù si giocano un’intera stagione.
«Credo che la reazione che abbiamo avuto domenica nel secondo tempo –
spiega il centrocampista di scuola Inter – dimostri bene lo spirito di questa squadra. Non si può rimontare uno 0-2, e poi un 2-3, se non hai un gruppo solido e animato da valori importanti. Noi ci siamo riusciti, e adesso andiamo in Veneto a giocarcela. Sapendo che sarà difficile, ma anche che nulla è impossibile». Per centrare la promozione i rossoblù sono obbligati a vincere: «Psicologicamente per noi sarà un vantaggio – osserva capitan Marzio – A volte, avere due risultati a disposizione può condizionarti negativamente. Sapere di dover vincere per forza ci permetterà di entrare in campo più liberi di testa: di certo non potremo metterci a fare troppi calcoli». Chi invece può concedersi il lusso (o il rischio?) di gestire il pareggio è la Liventina di mister Tossani: «Una squadra che corre molto e con una spiccata propensione ad attaccare: non sono abituati ad amministrare il risultato, e questo può essere pericoloso per loro – continua Marzio – Una cosa è certa: quella di domenica sarà anche una guerra di nervi, una gara complicata per entrambe le squadra dal punto di vista mentale. È un match senza appello, e ogni episodio può essere determinante».