Ci prova fino in fondo una Openjobmetis Varese rimaneggiata (fuori Waller, e si sapeva, e poi Hollis, colpito da influenza all’ultimo) contro la Virtus Bologna guidata da Alessandro Gentile. Ne viene fuori un match stoico, emozionante, forse il migliore in assoluto di una squadra che ha sempre fatto della personalità un punto di forza.
A sorridere alla fine sono tuttavia le Vu Nere. Che espugnano il PalA2A al supplementare, quando una Varese ormai priva anche di Okoye e Ferrero (due delle guide dei biancorossi, usciti per falli) si inchina alle giocate di talento individuale dell’ex Milano (32 punti, 12/17 da 2 punti), che decide una gara rimasta per 45 minuti in totale equilibrio.
Clamorosa la prestazione collettiva degli uomini di Attilio Caja: Ferrero capopopolo con 17 punti, Okoye 18 mettendosi sulle spalle il peso dell’attacco, Cain 14 con tante piccole cose utili, Wells 13 con la bomba decisiva per prolungare il match oltre il 40’. E poi Tambone, Pelle, Natali… Non è bastato.
La Pallacanestro Varese però ha fatto ricorso alla Federazione nel dopo partita. Perchè? Perchè in una delle ultime azioni del tempo supplementare, quella iniziata con 1’16” sul cronometro del match, il timer che segna i 24 secondi è stato fatto partire con alcuni istanti di ritardo: questo errore tecnico (attribuibile al tavolo dei giudici di campo) ha sballato i riferimenti temporali di Wells e compagni in un attacco che si è concluso con una stoppata subita dal play con ancora 5” sul cronometro dei 24 secondi. Tempo rimanente che – dopo una lunga consultazione degli arbitri all’istant replay – non è stato fatto giocare dalla squadra di casa (la rimessa è stata assegnata alla Virtus).