Si chiama Silvia Guiali, ha 33 anni, è di Varese e farà parte del collegio, composto da giudici togati e da due esperti di sorveglianza (la dottoressa Guidali è una di queste) che dovrà stabilire le condizioni alle quali dovrà sottostare Silvio Berlusconi per finire di scontare la sentenza legata alla frode fiscale Mediaset (quattro anni di condanna per frode fiscale, di cui tre coperti da indulto).
Il collegio si riunirà giovedì in udienza ed è composto da tre donne: il giudice relatore Beatrice Crosti, milanese, nata nel 1961, ex pm in quella che era la procura presso la pretura, poi passata in Tribunale come giudice a latere.
A lei spetta, per competenza, il compito di illustrare alle parti, in avvio di udienza, il “caso” Berlusconi. L’avvocato Federica Brunelli, 43 anni, milanese e seconda esperta di sorveglianza.
Tutor alla facoltà di Sociologia della Bicocca in forme di mediazione, è tra le fondatrici di Dike, una cooperativa per la mediazione dei conflitti” giuridici.
Silvia Guidali, invece, è avvocato dal 2010. Si è laureata in Giurisprudenza all’università dell’Insubria con una tesi di laurea in criminologia con il professor Francia di cui è stata anche assistente di cattedra.
A presiedere l’udienza, il presidente della Sorveglianza, Pasquale Nobile De Santis. Classe 1946, originario di Benevento, De Santis è responsabile dell’ufficio da quasi sei anni.
Giovedì sera difficilmente si saprà quale sarà il verdetto. Almeno così succede nella totalità dei casi che ogni giorno affollano l’aula della Sorveglianza.
Il collegio dovrà esprimersi entro cinque giorni dall’udienza: la scadenza per comunicare la decisione è fissata a martedì prossimo.Alla fine, fino a che punto l’ormai ex Cavalieri potrà contribuire alla campagna elettorale per le europee a sostegno del suo partito, Forza Italia.
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