BUSTO ARSIZIO Cinque a uno del terzo set, Valeria tenta il colpo Houdini: pugno, palla indirizzata ai nove metri sull’incrocio delle righe. Il pubblico soffia, forse troppo perché la boccia esce. In questo flash c’è la partita di Vale, in questa golosità vive la luce dei suoi occhi.
Un refolo di minuti prima aveva vinto il secondo, murando due volte gli attacchi di Barcellini. Non sappiamo cosa dire, a pelle è come se le avessero levato le catene, il pulcino più bello ha messo le ali, giocando una partita d’assoluta arroganza sportiva.
Chissà, magari ha contato che la serata pesasse zero, quantomeno all’atto pratico. Ma dai, cediamo al senso del bello, è la filosofia che importa, sono gli occhi della Caracuta mentre, indice alle tribune, dice «questa è casa mia, non lo sapevate?».
A proposito di casa, il PalaYama, nella vittoria per 3 a 1 con Conegliano, ne ha ospitati 4.240 per la solita roba che contava un ciufolo. Non serviva? Le balle! Tutto è utile a tenere vivo il fuoco dell’ardimento. C’era l’ambiziosa Conegliano a cui spiegare la dura legge del gol. Detto e fatto, ora appuntamento ai playoff con tonnellate d’entusiasmo nelle vene.
L’immagine simbolo? Il plotone dei 38 dell’Elba Rekord Libertas Volley di Portoferraio, isola d’Elba, a razzo a bordo campo un minuto dopo la caduta dell’ultima palla. Troppo lontano il secondo anello per cacciare autografi. Il boss della spedizione è il vice presidente Fabrizio Silvani: «Divertiti? Divertiti è niente. Guardate, le ragazze avranno comprato venti magliette e venti mani del Mu-Ro-Ne. In pullman all’andata è stato un coro solo, pensate al ritorno. Yama let’s go, sempre!».
S. Gia.
p.rossetti
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