Parigi, 7 set. (Apom) – L’Unesco riunisce oggi il suo Consiglio esecutivo a Parigi per avviare la procedura per eleggere il suo nuovo direttore generale ma sulla nomina non c’è accordo. La lega araba, l’Unione africana e l’organizzazione per la conferenza islamica puntano sul ministro della cultura egiziano Farouk Hosni, ma che afferma di poter contare del voto di già 32 paesi su 58. Ma quella di Hosni, accusato di antisemitismo, è una candidatura che molti giudicano “scandalosa” e così, contro l’egiziano, è scesa in campo per il posto anche il commissario austriaco della Ue Benita Ferrero Waldner.
Hosni, nel 2008, parlando al parlamento egiziano aveva affermato in un’occasione che avrebbe “bruciato con le sue mani” i libri israeliani presenti nelle biblioteche egiziane. Successivamente, Hosni ha chiesto scusa PER quanto affermato. In un’intervista a Le Monde Hosni ha anche aggiunto che “al di là della mia persona, l’elezionE di un arabo, di un musulmano, di un egiziano” alla guida dell’Unesco, sarebbe un grande “messaggio contro le forze della reazione e dell’oscurantismo”.
Gli europei, dal canto loro, non riescono a trovare un accordo e l’ indecisione va a tutto svantaggio del commissario austriaco dell’Ue Benita Ferrero-Waldner. “Senza dubbio non ci sarà una posizione comune” degli europei sul nome del candidato nella prima fase di designazione, ha affermato Ferrero-Waldner a Stoccolma sabato scorso, aggiungendo di avere la speranza che “si possa giungere a un’intesa nella fase successiva”.
Il problema, è che “ci sono tre candidati” dell’Unione europea, ha sottolineato in quell’occasione il ministro degli Esteri Franco Frattini (Oltre al commissario Ue alle Relazioni esterne, ci sono l’ambasciatrice lituana all’agenzia Onu per la Cultura, Ina Marciulionyte, e l’ambasciatrice di Bulgaria a Parigi, Irina Bokova).
Alla domanda sulle possibilità di convergenza sul nome del commissario austriaco, Frattini si è mostrato prudente. “Non so, dipenderà dal primo e dal secondo turno…”. E Frattini ha anche aggiunto che l’Italia voterà a “voto segreto”. L’Italia infatti, aveva detto Frattini sempre da Stoccolma, non ha ancora deciso il candidato da sostenere come direttore generale dell’Unesco e quando lo fara’ si esprimera’ con voto segreto. Lo annuncia il ministro degli Esteri Franco Frattini, negando anche le voci su un appoggio del nostro governo al candidato egizionano Farouk Hosni, che da varie parti è stato accusato di comportamenti antisemiti. “Non abbiamo deciso il candidato da sostenere – ha detto Frattini a Stoccolma -. Decideremo con voto segreto come prevede la procedura in assoluta liberta’ di coscienza. Non c’e’, d’altra parte, una posizione comune della Ue, nella quale ci sono ben tre candidati, non uno solo”.
In quanto Paese ospitante dell’Unesco, la Francia ha un’obbligo di neutralità, ha sottolineato il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner; ma secondo una fonte diplomatica, Parigi sosterrebbe Farouk Hosni.
In un arco di tempo che va da 7 al 23 settembre saranno i 58 membri del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la scienza e la cultura a scegliere il nuovo direttore generale in prima istanza (e per oggi dovrebbe esserci il primo voto). Poi la scelta sarà girata ai 193 membri della Conferenza generale dell’Unesco che si riuniranno dal 6 al 23 ottobre. I due corpi elettorali votano poi a scrutinio segreto. Di solito la Conferenza avalla la scelta del Consiglio. Il successore dell’attuale dg, Koichiro Matsuura, entrerà in carica il 15 novembre e resterà alla guida dell’Unesco per quattro anni rinnovabili una sola volta.
VGP
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